di Erika Noschese
«Non dobbiamo soldi al Comune, abbiamo effettuato dei lavori e di conseguenza la somma va scomputata per rientrare nelle spese sostenute». Lo ha dichiarato Claudio Tortora, direttore artistico del teatro delle Arti, patron del premio Charlot commentando la deliberazione di Giunta comunale con cui sono stati approvati i provvedimenti relativi al Consorzio Operatori dello Spettacolo che oggi ha in uso i locali dell’ex Seminario Regionale per poter svolgere attività e manifestazioni artistiche, stipulando apposita Convenzione. “La Giunta Comunale ha riconosciuto le spese sostenute dal Cos per la ristrutturazione dell’ex Seminario (Teatro delle Arti) ed altresì ha approvato la proroga della Convenzione fino a novembre 2024, registrata all’Agenzia delle Entrate in data 4 ottobre 2010, nonchè rideterminato il canone annuo di locazione, pari ad euro 24.500,00 – si legge nella determinazione – Il Presidente pro-tempore del Cos ha chiesto la sospensione del fitto relativo gli anni 2020, 2021, 2022 e la proroga del contratto di convenzione fino al 2027 per la mancata produzione teatrale, cinematografica ecc., a causa della crisi pandemica da Covid -19”. La giunta comunale ha dunque riconosciuto il prolungamento della durata contrattuale per il Cos, presieduto da Pina Testa, ma non ha accoglie la richiesta formulata dal Consorzio relativamente alla sospensione dei fitti relativi agli anni 2020, 2021 e 2022, in quanto nel predetto periodo la disponibilità dei locali è stata, comunque, mantenuta dal Consorzio Operatori dello Spettacolo. «Post covid solo quest’anno stiamo registrando una vera ripresa, in termini di partecipazione, di pubblico e abbonati – ha dichiarato Tortora – Fino al 2023 non c’era granchè, gli abbonati erano dimezzati ma quest’anno registriamo una buona ripartenza». Immancabile il riferimento alla querelle tra il governo e la Regione sui fondi di Sviluppo e coesione bloccati a livello nazionale e che potrebbe mettere, come nel caso del Giffoni Film Festival, a rischio il premio Charlot. «Credo che lo scopo di questa decisione sia solo fare un dispetto al presidente De Luca, ci sono diverse regioni in Italia che hanno “problemi” con il bilancio, che non spendono nel modo giusto i fondi loro concessi ma tutto questo fermento si registra solo in Campania – ha aggiunto il patron dello Charlot – Il premio Charlot è a rischio, non possiamo organizzare nulla se non sappiamo i fondi che ci verranno concessi». Per Tortora, questa situazione «avrà conseguenze su tutto il territorio perché senza fondi o con una riduzione notevole soffriranno le attività commerciali e ristorative, alberghiere ed extralberghiere, gli attori, gli operatori impegnati in queste attività e così via. Un danno enorme a discapito dei cittadini».