di Marco De Martino
SALERNO. Vincenzo Torrente (nella foto) con le sue dichiarazioni nel post gara di Salernitana-Trapani non ha sicuramente fatto felice i suoi dirigenti. Il tecnico ha provato a frenarsi ma alla fine è crollato dicendo ciò che pensa da tempo, ovvero che gran parte dei problemi della Salernitana nasce dalla gestione delle battute finali del mercato. Torrente non poteva non ammettere, incalzato sull’argomento, che il gruppo che aveva plasmato da inizio luglio aveva una fisionomia completamente diversa da quello che si è ritrovato il 1 settembre. Soprattutto poi in un reparto, quello offensivo, che nel suo 4-3-3 ha bisogno di elementi pronti fisicamente ma anche tatticamente. Le esternazioni dell’allenatore granata non sono state gradite da qualche dirigente ma questo non vuol dire che Torrente sia già in discussione. O meglio, che sia già con un piede nella fossa. Questo principalmente per due motivi: il primo perché in estate Torrente è stato fortemente voluto dal diesse Fabiani che ha preferito il suo profilo ai tanti altri proposti e propostisi. Il secondo è perché cambiare allenatore rappresenterebbe per la società un esborso economico notevole e che probabilmente non gioverebbe alla squadra. Lotito e Mezzaroma hanno infatti a busta paga già Leonardo Menichini, a cui era stato fatto firmare poco più di un anno fa un contratto che prevedeva il rinnovo automatico per una ulteriore stagione in caso di promozione in B. Esonerare Torrente dopo nemmeno due mesi di campionato significherebbe quindi avere tre allenatori a busta paga per l’intero campionato. Un lusso che la società non vuole concedersi anche in considerazione del precedente poco felice di tre stagioni or sono, ovvero quando si partì con Sanderra, si cambiò dopo 8 giornate ingaggiando Perrone fino a concludere il campionato con Gregucci in sella. Un triplo cambio che non diede i frutti sperati e che anzi segnò la stagione peggiore della gestione Lotito-Mezzaroma. Si continua dunque con Torrente, a meno che la Salernitana non incappi in un filotto negativo tale da costringere il club a cambiare. Ed in tal caso il primo profilo ad essere preso in considerazione sarebbe proprio quello di Leonardo Menichini. Tale ipotetico ritorno aprirebbe però scenari imprevedibili e potrebbe portare ad ulteriori ribaltoni. Una ipotesi questa comunque lontana. La società ha rinnovato la fiducia a Torrente, chiedendogli in primis di evitare uscite come quella di domenica scorsa e poi di apportare i dovuti correttivi, sia tattici che tecnici, alla squadra. Il 4-3-3, almeno per il momento, sarà accantonato. Largo al 4-3-1-2 o magari al 4-4-2, mentre è più difficile -ma comunque possibile- il ricorso al 3-5-2. A Chiavari comincia il Torrente 2.0.