Il teatro come linguaggio che abbatte distanze artificiose e crea inclusione e bellezza. Era l’obiettivo del progetto “Includiamo tutti con il teatro” organizzato dalla cooperativa labor Limae di Caselle in Pittari, ed è stato centrato. Perché i bambini che, per alcune settimane, hanno partecipato ai laboratori hanno scoperto la magia del palcoscenico e dell’arte, che unisce e non escluse. Il progetto, finanziato dal Piano di Zona S9, si è svolto nel Comune di Torre Orsaia ed ha visto il coinvolgimento di bambini di Torre Orsaia e Caselle in Pittari di età dai 6 agli 11 anni. A realizzarlo sono state le attrici Alessia e Giovanna Pellegrino. «Inclusione vuol dire mettere insieme persone che vengono da luoghi diversi ed hanno abilità diverse. – ha spiegato Giovanna Pellegrino – Ognuno ha messo in campo le proprie abilità, dal canto al ballo, dalla voce al movimento. I laboratori che abbiamo realizzato con i bambini hanno migliorato le abilità di ognuno e tutti i diversi talenti sono stati amplificati dal teatro». Una fase laboratoriale che ha permesso di far emergere anche abilità sopite. «Durante i laboratori abbiamo spiegato i bambini cosa significhi avere un corpo, avere uno spazio, come si gestisce lo spazio, saperlo occupare. – ha proseguito Giovanna Pellegrino – Abbiamo lavorato molto sulla percezione di se e del proprio corpo, ma anche sullo spazio scenico. Hanno scoperto la magia che regala il palcoscenico e il teatro». Alla fine dei laboratori è stato realizzato uno spettacolo teatrale, andato in scena a Torre Orsaia, nell’anfiteatro Pietro De Luca, che la cooperativa Labor Limae ha poi reso itinerante anche nei comuni di Roccagloriosa, in piazza del Popolo, e Caselle in Pittari, sul piazzale della Chiesa Madre. “Il tamburino magico”, lo spettacolo realizzato con la collaborazione della regia di Ines Stella, è stato tratto dalla filastrocca di Gianni Rodari ed ha visto la partecipazione di Alessandro Lisanti, Andrea Lisanti, Teresa Pisano, Selene Ponzo, Alisia Torre e Rosa Torre. «Lo spettacolo ha un messaggio molto importante, è un inno alla pace che fa scoprire ai tamburini che tornano dalla guerra in che modo posso disarmare chi li attacca e fare la pace», ha aggiunto Pellegrino. Il territorio ha bisogno di progetti di inclusione attraverso l’arte e il teatro. «Il territorio è scarno di offerta ma allo stesso tempo è pieno di bambini, ragazzi e genitori che hanno invece voglia di fare qualcosa che gli permetta di crescere insieme. Solo attraverso l’arte si può creare bellezza, che è in ognuno di noi e bisogna saperla riconoscere».
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