di Erika Noschese
Aurelio Tommasetti ci riprova con l’università. L’ex rettore dell’Unisa è infatti candidato al consiglio di amministrazione. Una scelta che lascia perplessi molti autorevoli “personaggi” del mondo accademico. “Non è questo il modo di dare un segnale di discontinuità, la candidatura dell’ex rettore Tommasetti è in qualche modo sprecata perché lui ha la possibilità di confrontarsi in altre sedi”, ha infatti dichiarato l’ex rettore Raimondo Pasquino che, proprio come il suo successore, si è lanciato nel mondo della politica. Per Tommasetti, l’era che ha anticipato la fine del suo rettorato, non è stata facile da gestire: la sua candidatura con la Lega, prima all’europarlamento e poi alle Regionali, ha suscitato non poche polemiche da parte degli studenti che, in più occasioni, hanno chiesto le sue dimissioni. “Non contesto la sua decisione di candidarsi e sarebbe anche inutile parlarne adesso, a cose fatte così come non contesto la decisione di candidarsi al consiglio di amministrazione piuttosto reputo la sua scelta un po’ sprecata perchè, come ho già detto, avrebbe dovuto cogliere l’occasione – in virtù del ruolo che a ricoperto succedendo a me alla guida dell’Università di Salerno – e cercare il confronto in altre sedi decisamente più opportune perchè se il suo obiettivo è lanciare il segnale di discontinuità non è questo il modo giusto per farlo”. Per Pasquino nulla da dire sulla decisione di scendere in campo con un partito politico ma resta il fatto che, il suo ruolo, potrebbe e dovrebbe imporgli di cercare il confronto in altre sedi e non candidandosi al consiglio di amministrazione. Intanto, l’Università vive oggi una fase delicata a causa della pandemia e la conseguente necessità della didattica a distanza. Una scelta che lo stesso Pasquino non contesta, pur ammettendo di preferire la didattica in presenza che coinvolge maggiormente gli studenti. Tra gli aspetti attenzionati dall’ex rettore dell’Unisa anche la riforma universitaria che ha messo all’angolo il 3+2 e attacca in maniera diretta le università telematiche. “L’università telematica è la scelta sbagliata per lo studente, non è così che si affrontano gli anni universitari – ha detto – Così come non è con l’attuale riforma che diamo ai nostri giovani una speranza di futuro”. Il riferimento è ai cosiddetti cervelli in fuga: “molti frequentano qui a Salerno i primi tre anni di università ma per la specialistica preferiscono trasferirsi altrove, magari al nord Italia dove hanno una maggiore possibilità in termini lavorativi”, ha poi aggiunto Pasquino evidenziando che il sistema del 3+2 si è ormai trasformato in un 3 e 2. Altro importante appuntamento per l’Unisa sono le elezioni per il Senato Accademico e ci sono già le prime candidature.