di Michele Capone
Il tifoso granata, ricorda non solo i calciatori, tecnici o dirigenti che hanno contrassegnato con la loro presenza, la storia della Salernitana. È frequente che gli appassionati serbano un particolare ricordo di chi la storia granata l’ha attraversata per poco tempo. Un bomber, un giocatore dai piedi buoni o un personaggio che segni uno spartiacque. Questo è il caso di Claudio Tobia. Non c’è tifoso che si è accomodato sulle dure scalee del Vestuti che non ricordi lo striscione “Tobia dalla C portaci via”. La scomparsa del tecnico pescarese ha ripiombato i tifosi granata nei difficili, e amari anni 80. La stagione 86/87, può essere giustamente ricordata, come la prima della rinascita. L’inizio di quella stagione che avrebbe riportato, qualche anno dopo, la Salernitana in B dopo 25 anni.
Soglia decise di invertire la rotta delle delusioni ingaggiando un Direttore Sportivo come Enrico Fedele ed un allenatore che aveva appena vinto il campionato di C con il Catanzaro. Fu un’estate costellata da grandi manovre sul mercato: Sciannimanico, Bagnato, Cozzella, Crialesi i nomi, ma su tutti Tobia. Il baffuto allenatore aveva uno sguardo curioso, assistette ad un pomeriggio memorabile. Prima la presentazione alla Stampa, presso la sede dell’Assostampa in piazza Matteotti, poi in corteo sul lungomare fino al Cinema Capitol, dove verificò in prima persona la passione del tifo granata. Dopo un precampionato positivo, l’inizio del torneo si rivelò complicato. La prima in casa, dopo l’esordio amaro a Sassari, si giocò il 27 settembre in un Vestuti colmo.
I tifosi credevano in questa squadra nonostante il passo falso iniziale. Chi vi scrive, all’epoca raccontava la Salernitana per TV Oggi e visse a bordo campo quella partita. Il Teramo approfitta di un errore difensivo e si porta in vantaggio. Dal mio punto d’osservazione, vede un tecnico agitato, nervoso, incredulo che la sua squadra non fosse capace di ribaltare il risultato. Ci provò Crialesi, e poi un rigore battuto da Sciannimanico salvò i granata. Tobia, lasciò furioso il campo. Chissà cosa avrà detto ai suoi. Un torneo che proseguì tra alti e bassi, fino alla decisione di esonerare il tecnico dopo la sconfitta di Ischia il 21 febbraio 1988.
L’avventura di Tobia a Salerno durò poco, iniziata con grande entusiasmo, non riuscì a regalare ai tifosi l’agognata promozione. I salernitani lo ricordano non solo per lo striscione ma anche per un episodio che gli costò una squalifica di tre giornate. A Cosenza, i granata dopo essere andati in vantaggio con Cozzella, vennero raggiunti da un rigore dubbio realizzato da Castagni e da un gol in fuorigioco di Urban. Tobia non le manda a dire a Cinciripini di Ascoli. Difese la Salernitana, da vero granata.