Domani pomeriggio alle Camere dovrebbero essere riconfermati tutti i presidenti di Commissione, secondo un accordo siglato all’interno del centrodestra che non dovrebbe portare ad alcuna modifica, anche nella Bilancio presieduta a Montecitorio dall’azzurro Giuseppe Mangialavori, nonostante nei giorni scorsi si era parlato di un possibile cambio. I fari poi saranno puntati al Consiglio federale della Lega convocato per mercoledi’, con all’ordine del giorno il tema delle Regionali. Dopo il referendum il centrodestra punta a stringere i bulloni proprio sul prossimo appuntamento elettorale, con la convinzione – dice un esponente di Fdi – che “possiamo dire la nostra per dare un altro schiaffone al centrosinistra”. Il ‘refrain’ e’ che il governo e’ uscito rafforzato dalla consultazione referendaria, “il tentativo di spallata e’ fallito”. Si votera’ in Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto. Ed e’ proprio quest’ultima regione la piu’ ‘attenzionata’ dopo le aperture di Fdi sul tema del terzo mandato. Restano le incognite non solo sulle posizioni all’interno del centrodestra (FI resta fredda all’ipotesi e anche in molti in Fratelli d’Italia sono scettici sulla possibilita’ di accelerare), ma anche sulla tempistica e sullo strumento da utilizzare per sancire il cambiamento di strategia dopo i no alla Campania e al Trentino arrivati dal governo. Il tentativo e’ sminare il terreno sui vari dossier sul tavolo. Anche quello legato alle spese sulla Difesa: “Prima di settembre – dice un esponente di governo – non succedera’ nulla, l’Europa non dovrebbe decidere alcunche’. Noi puntiamo a prendere tempo”.





