di Andrea Bignardi
Visita a sorpresa, ieri pomeriggio, presso Palazzo Sant’Agostino dove si è tenuto l’incontro “Piano per il lavoro, si riparte”, a cui avrebbe dovuto partecipare l’onorevole Piero De Luca. Ma mentre il parlamentare salernitano dà forfait, ecco che fa il suo ingresso in sala il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, piombato da un ingresso laterale del salone, dopo l’intervento di Pasquale Granata, consigliere del presidente in materia di rapporti con gli enti locali. De Luca, accolto con grande sorpresa dai presenti, ha richiesto di precedere con gli interventi dei consiglieri regionali presenti – come la scaleta prevedeva – tutti di maggioranza (Enzo Maraio, Tommaso Amabile e Franco Picarone) ed iniziare un intervento assolutamente fuori da ogni programma. Il governatore, prima di elencare tutte le attività messe in campo dalla regione, tra le quali anche il piano per il lavoro nella pubblica amministrazione, ha infatti compiuto delle riflessioni in materia di politica nazionale, non risparmiando attacchi e stoccate al governo Conte, ed in particolare al Movimento 5 Stelle.«Qualora ci dovesse toccare realmente la procedura d’infrazione l’ Europa potrebbe mettere a fondo rischi i finanziamenti europei: senza di essi il sud non potrebbe reggere, quindi dobbiamo sfruttare le opportunità che abbiamo in questo momento e prepararci a momenti futuri difficili, nei quali la situazione sarà davvero drammatica», ha tuonato De Luca. Il governatore ha poi chiarito anche la sua posizione sulla costruzione dei termovalorizzatori auspicata da Salvini e contrastata in particolare dalla sinistra “ortodossa” del movimento 5 Stelle, vicina al presidente della Camera Roberto Fico: «Non ho nessun preconcetto contro i termovalorizzatori: a livello di emissioni prodotte, si tratta di un impianto industriale, nulla più, nulla meno. Ma oggi credo che con la raccolta differenziata a livelli ben più alti rispetto a quelli di dieci anni fa, che può puntare a raggiungere il 60%, dobbiamo potenziare il termovalorizzatore esistente ad Acerra costruendo una quarta linea capace di reggere le emergenze e le fasi di manutenzione, e attrezzarci a costruire gli impianti di compostaggio». Il presidente non ha mancato una considerazione dai toni folkloristici: «Così non avremo più materia prima da bruciare, se non le palle che produce il governo», ha infatti aggiunto, avviandosi alla conclusione dell’intervento in cui ha manifestato quelli che a suo parere sono i successi ottenuti dalla sua amministrazione: dalle procedure concorsuali avviate, alle assunzioni in ambito sanitario, al piano per la viabilità, alla difesa dei punti nascita di Sapri e Polla, che non sarebbero stati chiusi, secondo la sua versione dei fatti, per volontà della Regione, ma del ministero della Salute.