di Andrea Pellegrino
Parte da Salerno la nuova macchina del fango su Stefano Caldoro. Ieri il governatore della Campania è stato ascoltato dai pm Stefano Capuano e Vincenzo D’Onofrio, del pool anticriminalità coordinato dall’aggiunto Vincenzo Piscitelli, della Procura di Napoli come vittima di una presunta estorsione, nell’ambito di una inchiesta – avviata in seguito alla consegna di due corposi documenti – e che vede tra gli indagati l’avvocato, nonché editore Lucio Varriale . Una deposizione urgente, necessaria secondo i magistrati napoletani che avrebbero rifiutato l’invito di Caldoro a rinviare a dopo le elezioni regionali. Questi i fatti. I dossier depositati sarebbero due: l’uno alla Procura di Salerno, ad opera di Gaetano Amatruda (portavoce di Stefano Caldoro) e l’altro a quella partenopea a firma di Sandro Santangelo, componente della segreteria del presidente. Al centro della documentazione consegnata da Amatruda, e trasferita poi a Napoli, ci sarebbero fatti ed episodi che accuserebbero Lucio Varriale, editore di “Julie tv”. Allegato ci sarebbe anche un file audio che il portavoce del presidente avrebbe consegnato al pubblico ministero. Nella traccia vocale dovrebbe essere contenuta una registrazione nella quale emergerebbero pressioni nei confronti di Caldoro. In particolare pressioni per ottenere fondi strutturali europei destinati alla comunicazione ed per appalti per la promozione dell’America’s cup. Amatruda avrebbe, inoltre, evidenziato il “rilancio” di alcune notizie su siti che già si erano interessati di Caldoro all’epoca del falso dossier prodotto da Cosentino e Sica. Tant’è che il portavoce ipotizzerebbe dei collegamenti con la “macchina del fango” messa in moto cinque anni fa, le cui vicende sono al centro di un processo. Ma Amatruda avrebbe portato all’attenzione la durissima campagna mediatica che il gruppo “Julie News” ha lanciato negli ultimi anni contro il governatore ed i suoi collaboratori. Ma tra Caldoro e Varriale c’è la giornalista Veronica Riefolo, moglie del figlio (Livio) dell’editore della tv. Ebbene, Riefolo è candidata al Consiglio regionale con la lista di Forza Italia. Una candidatura che sarebbe stata sponsorizzata anche da Gigino Cesaro e Fulvio Martusciello. Una candidatura che pare non sia stata proprio di iniziativa del presidente uscente. Pare che all’inizio delle trattative, infatti, Varriale avesse chiesto un posto per sé nella lista di “Caldoro presidente” per poi preferire la candidatura della moglie direttamente in Forza Italia. Candidatura sulla quale Caldoro non pose veti perché “incensurata”, quindi “presentabile”. Ma ora la candidatura sarebbe finita sotto la lente d’ingrandimento dell’autorità giudiziaria. Sul registro degli indagati, invece, ci sarebbe Lucio Varriale per il quale si ipotizza l’accusa di tentata estorsione a mezzo stampa.