di Andrea Pellegrino
La giunta comunale approva il conto consuntivo 2013 che ora passa all’attenzione del Consiglio. L’esecutivo, alla presenza del sindaco Vincenzo De Luca, venerdì scorso ha dato il via libera al bilancio consuntivo dello scorso anno che si chiude con un avanzo di poco più di un milione di euro. Somma che però resta vincolata al fondo svalutazione crediti. Patto di stabilità rispettato, ma tra le criticità che emergono dall’analisi del conto consuntivo al 31 dicembre 2013 di Palazzo di Città c’è sicuramente la scarsa capacità di spesa. In particolare – così come evidenziato anche dalle relazioni allegate – il Comune non riuscirebbe ad incassare le somme dovute dai cittadini e nel contempo avrebbe, dunque, la difficoltà di garantire nei tempi previsti dalla legge i pagamenti verso le imprese. Difficoltà dunque nell’incasso dei “residui attivi” che l’amministrazione comunale avrebbe attribuito alla precedente gestione di recupero affidata ad Equitalia, rispetto all’attuale Soget più attiva (la cui attività di recupero è stata prorogata al 31 dicembre 2015)- a quanto pare – nel recupero delle somme dovute dai cittadini. Tecnicamente, comunque, resta un conto consuntivo non di particolare allarme. Certo è che lo sblocca debiti della Pubblica Amministrazione, varato dal governo Letta ha consentito una notevole boccata d’aria ai Comuni, che, benché con un altro mutuo sulle spalle, hanno avuto l’opportunità – almeno per il 2013 – di far quadrare i propri conti. Tra i crediti vantati il Comune iscrive: 10milioni di circa di Iva sui servizi comunali; 9 milioni di euro circa dal Ministero di Grazia e Giustizia per le somme anticipate per la gestione degli uffici. Ed ancora non sfugge all’amministrazione comunale “il credito vantato per la santificazione effettuata dal Comune e di competenza dell’Asl”. Tra le altre criticità evidenziate – che emergono anche dai parametri deficitari certificati dagli uffici ed allegati al conto consuntivo – ci sono le elevate anticipazioni di tesoreria avvenute fino al 31 dicembre scorso. Da evidenziare, invece, i costi riguardo ai servizi individuali. Ed in particolare eccessiva sarebbe la differenza incassi – spese riguardo ai teatri comunali e gli impianti sportivi. Rispetto ad un costo pari a 6 milioni 121mila euro circa per i teatri comunali (naturalmente soprattutto per il Massimo cittadino Verdi) il ricavato è appena di un milione di 750mia euro, pari al 28 per cento. Va peggio per gli impianti sportivi dove a fronte di una spesa di 3 milioni di euro circa il Comune ne incassa appena 466mila euro, pari ad una copertura del 15,26 per cento. Cifre importanti che appesantiscono non poco il bilancio comunale che attualmente, fortunatamente, riesce a garantire i servizi sociali. Resta però ben chiara una intenzione: l’alienazione del patrimonio, nonché dei diritti edificatori che a quanto si apprende dalla relazione “sarà ripresa man mano che saranno rimossa rimossi gli ostacoli presenti. Ciò darà un contributo significato all’incremento delle entrate”.