di Andrea Pellegrino «Ho inoltrato alle istituzioni competenti – compreso alla Procura regionale della Corte dei Conti – una nota dettagliata con cui contesto l’esagerata quantificazione delle aliquote Tari a carico dei salernitani a copertura dei costi “gonfiati” o che non attengono il ciclo integrato dei rifiuti». Roberto Celano, consigliere comunale d’opposizione, illustra tutte le voci e tutte le anomalie in merito alla quantificazione dei costi del ciclo integrato inseriti nel conto economico per la quantificazione delle tariffe. «La risposta che ho ricevuto dagli uffici confermano la mia tesi e le mie preoccupazioni», dice Celano. Infatti, il consigliere spiega: «In merito alle spese per l’acquisto di beni strumentali ed implementazione di impianti: da informazioni assunte dai funzionari del settore, si rileva che il Comune di Salerno ha in proprietà due spazzatrici di “piccole dimensioni” e di costo contenuto acquistate diversi anni or sono e già, dunque, ampiamente ammortizzate. Ad oggi, non risulta essere stata acquistata alcuna spazzatrice. Si precisa anche che il costo di acquisto di una tale attrezzatura, tra quelle di più grossa capacità, si aggira attorno ai 130.000,00 euro + Iva. L’importo desunto in deliberazione appare, dunque, assolutamente sproporzionato ed ingiustificato. Per quanto concerne l’importo di € 505.601,43 destinato a lavori di implementazione dell’impianto di compostaggio, la risposta avvalora ancor più i dubbi sulla corretta imputazione del costo in tariffa». Sui costi per l’energia, dice ancora il consigliere: «Dalla risposta del dirigente si evince che, incredibilmente, sono state caricate in tariffa utenze per energia elettrica relative all’impianto di compostaggio per euro 500.000,00. Eppure l’impianto di compostaggio di Salerno produce energia che, dunque, non solo dovrebbe essere sufficiente all’auto consumo, ma che dovrebbe ancorché essere venduta producendo ricavi. A ciò si aggiunge che il Comune avrebbe ceduto, a titolo di comodato gratuito, alla società che gestisce l’impianto, l’intera area di copertura dello stesso su cui è allocato un impianto fotovoltaico che produce anch’esso energia. L’esoso costo relativo all’energia elettrica, quantificato in € 500.000,00, si ritiene, pertanto, nella migliore delle ipotesi (considerato, come sopra evidenziato, che l’impianto dovrebbe produrre certamente più energia di quella che consuma), già compreso nel canone che il Comune paga al gestore e, cosa più evidente, già inserito nel piano tariffario». Sui consumi idrici, invece, incalza Celano: «€ 45.000,00, che sarebbero da riferirsi all’impianto di compostaggio. Trattasi di spese attinenti il costo di gestione già ricomprese nel canone pattuito tra Comune e Daneco e già quantificate in tariffa». Si paga ancora – spiega Celano – € 229.838,19 all’anno per il fitto della sede di “Madonna di Fatima” e si spendono euro 56.500.09 per la pulizia dei locali. «Le tasse dei contribuenti – conclude Celano – servano a finanziare l’erogazione di servizi efficienti e non sprechi e spese folli. Da quanto emerso potrebbe configurarsi l’ipotesi di truffa ai danni dei contribuenti. L’amministrazione si ravveda ed abbassi da subito le aliquote. Noi difenderemo in ogni sede il diritto dei salernitani di pagare tasse più contenute ed eque di avere servizi più dignitosi».
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