Il Tar di Salerno ha accolto il ricorso dei consiglieri di maggioranza della Fondazione Ravello Giuseppe Canfora, Antonio Bottiglieri, Gianpaolo Schiavo, Giuseppe Liuccio, Lelio Della Pietra e del sindaco Paolo Vuilleumier avverso il decreto con cui la Regione Campania aveva disposto la gestione commissariale della Fondazione. Accolta la domanda cautelare (presidente Amedeo Urbano, consigliere Giovanni Sabbato, relatore Paolo Severini) e viene sospesa l’efficacia degli atti di nomina. La trattazione del merito avverrà in udienza pubblica fissata il 5 luglio 2016. “Il commissariamento della Fondazione quale misura di “extrema ratio” – si legge dal dispositivo – non è apparsa pienamente conforme alla dichiarata volontà, pure espressa nella delibera di G.R. n.52 del 12.03.2015, d’adottare ogni atto, necessario ad assicurare l’amministrazione e la rappresentanza dell’ente «nelle more della ricostruzione dell’organo ordinario» (la quale ricostruzione – pur rimanendo in carica i componenti del Consiglio Generale d’Indirizzo – non è stata neppure tentata – carenza d’istruttoria e illogicità) e anzi, il commissariamento è stato disposto, nonostante la previa convocazione di una seduta di Consiglio Generale d’Indirizzo, appena tre giorni dopo il D.D. impugnato, proprio in vista della nomina degli organi ordinari (sviamento)”. Inltre “gli atti impugnati in sede di motivi aggiunti sono affetti da invalidità derivata sia dal vizio di difetto di motivazione e d’istruttoria”. Dunque nessun difetto di giurisdizione da parte del Tar, come aveva annunciato l’avvocato Salvatore Di Martino, convinto che a decidere in merito sarebbe stato competente il Tribunale Civile Ordinario. Ora si attendono le reazioni in casa Fondazione, proprio nel bel mezzo del Festival. Una situazione non facile, specie dal punto di vista gestionale, per tutta una serie di adempimenti e garanzie, specie contrattuali. In ogni caso la Regione Campania, con la nuova gestione politica, dovrà già avere chiare le idee sul nuovo percorso da intraprendere con Comune e Provincia per garantire alla Fondazione Ravello un futuro di prestigio e convocare il Consiglio d’Indirizzo per la nomina del nuovo Presidente e del Consiglio di amministrazione. Due gli uomini su cui il centrosinistra potrebbe puntare è l’ex presidente Domenico De Masi o Antonio Bottiglieri. L’ex senatore Alfonso Andria, presidente del Centro Universitario per i Beni Culturali di Ravello invece potrebbe tornare a Villa Rufolo il cui contratto di locazione con la Fondazione è in scadenza a febbraio 2016. Il rinnovo potrebbe passare attraverso un progetto più ampio che vedrebbe protagonista il Centro Universitario e il ritorno della Concert Society, che gradualmente e inspiegabilmente non organizza più le proprie attività a nel monumento simbolo di Ravello. Infine con Regione, Provincia e Comune in sintonia politica il Progetto Ravello potrebbe davvero attuarsi con la realizzazione del famoso protocollo d’intesa siglato due anni fa in Regione, che prevede la messa a sistema di Villa Rufolo, dell’Auditorium e di Villa Episcopio (i cui lavori di restauro sono fermi già da diverso tempo).
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