Storie di Costiera amalfitana - Le Cronache Provincia
Provincia Costiera Amalfitana

Storie di Costiera amalfitana

Storie di Costiera amalfitana

di Giuseppe Mendozzi

Noi appena ragazzi ma un poco più esperti degli indigeni dal posto, facevamo a gara, per scegliere la più appariscente o la più bella, per invitarla a ballare e a bere un bicchiere di vino, null’altro offriva l’epoca. Benché più scaltri eravamo svantaggiati rispetto ai locali i quali abitando sul posto potevano insediare tutto il giorno le ragazze. Noi venivamo da Vietri, da Salerno, da Cava, da Nocera. Molti di noi facevano qualche lavoretto la mattina per racimolare un po’ di spiccioli per qualche bicchiere di vino, ancora non c’erano gli american bar con i drink che di li a poco cominciavano a nascere. Eravamo in forte competizione anche tra di noi di Vietri, la sera prima dell’imbrunire, ci si incontrava all’angolo del Bar sulla strada per trovare qualcuno conosciuto per un passaggio: eravamo sette o otto e anche di più, e i meglio squattrinati della turma. Giacomino era il più vecchio quindi più esperto, dava consigli a tutti su come approcciare le donne su come invitarle e trattarle, avrà avuto perlomeno 26/27 anni il resto eravamo tutti dai dieci anni al di sotto in giù rispetto a lui. Forse Alfio aveva cinque anni in meno, Tata aveva la stessa età di Giacomino, difatti avevano fatto la prima elementare insieme anche con Gino, li bocciarono tutti e tre perché andavano a scuola solo con il cucchiaio per mangiare e senza libro. Non credo che raggiunsero la licenza elementare. Giacomino, essendo il più vecchio il più esperto si avvaleva di più conoscenze, spesso si organizzava con un amico di Nocera con l’auto che gli dava il passaggio e lo invitava ad uscire con qualche ragazza che avevamo conosciuto la sera prima, e non disdegnava a fare le scarpe a qualcuno di noi che se ne era già invaghito. La competizione non aveva regole, chi era più capace più aitante, primeggiava. La regola forse era quella di non rammaricarsi e andare avanti e cercare oltre. Il tempo correva veloce, i giochi estivi con le prime ombre settembrine andavano a concludersi, e se settembre è accompagnato da un clima mite dolce per noi era pieno di nostalgia, ricco di malinconia. Le serate scorrevano nel ricordo di Elga, Tania, Brigitte. La mia era intelligente parlava anche italiano, io gli ho chiesto la foto in tedesco, Io vado a trovarla a Parigi. Queste erano le nostalgiche conversazioni. Bisognava aspettare solo la prossima estate. A Positano alla marina chiudevano tutto. Nei piccoli magazzeni per il ricovero delle barche nasceva: L’osteria delle tre sorelle quello che in futuro grazie all’intuito del Proprietario Michele Pisacane sarebbe diventato il miglior ristorante della spiaggia di Positano, alla Buca di Bacco avevano allestito il Bar a quota spiaggia quello che poi sarebbe diventato dancing.

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