Storia della Procura di Salerno dal 1979 al 1994. 6 puntata - Le Cronache Cronaca
Cronaca Salerno

Storia della Procura di Salerno dal 1979 al 1994. 6 puntata

Storia della Procura di Salerno dal 1979 al 1994. 6 puntata

Il 1980 è un anno tragico per la Procura di Salerno. E’ l’anno dell’uccisione del Procuratore Capo facente funzioni Nicola Giacumbi, 51 anni, il 16 marzo. L’omicidio viene rivendicato dalle Brigate Rosse. Salerno si accorge sgomenta che il terrorismo non è confinato alle aree industriali del Nord, ma è una piaga diffusa anche nei territori del Sud, tradizionalmente ritenuti vaccinati alle espressioni estreme del dissenso politico. La Magistratura salernitana è totalmente disorientata e si scopre inerme dinanzi a un fenomeno al cui contrasto non è preparata. La tensione raggiunge il massimo due giorni dopo, quando, il 18, viene ucciso a Roma Girolamo Minervini, dove da qualche giorno aveva assunto l’incarico di Direttore Generale delle carceri italiane. La sera successiva, l’Associazione Magistrati di Salerno tiene un’assemblea affollatissima, che è una veglia di lutto ma anche un maremoto di indignazione per l’assoluta incapacità del Governo di garantire la sicurezza dei Magistrati. Si levano grida di incitamento allo sciopero. A poco valgono gli inviti alla razionalità che provengono da Mino Cornetta, storico leader di Magistratura Indipendente a livello nazionale. Chiederà a noi di Magistratura Democratica di aiutarlo a indirizzare l’assemblea verso un documento unitario di ferma protesta, evitando uno sciopero scardinante. Ma alle 9 di sera di un’assemblea lunghissima rientra Antonio Frasso, Pretore a Nocera, chiamato fuori da una telefonata urgente (non c’erano, ovviamente, ancora i cellulari). Con la voce rotta dall’emozione, Frasso annuncia che poche ore prima a Milano è stato ucciso un altro magistrato, il Giudice Istruttore Guido Galli. Per me è un doppio colpo. E’ stato un amico nei miei anni alla Procura di Milano. Ed era stato una delle voci più autorevoli e impegnato della Magistratura milanese. La sala rimane letteralmente atterrita. Nessuno, per un’ora ancora, osa uscire dal Tribunale, perché non sa cosa lo attende fuori, nel buio della notte. Nei giorni seguenti, il Consiglio Superiore della Magistratura reagisce. Vuole nominare subito il nuovo Procuratore Capo, come segnale di sfida al terrorismo. E’ un concorso anomalo, fatto addirittura con contatti personali immediati con i magistrati della Procura di Salerno. Ma Raffaele Niceforo, stimato collega e il più anziano di tutti, rifiuta, per solidarietà con l’amico Giacumbi appena ucciso. Ha anche 5 figli, adolescenti. Rifiuta Alfonso Lamberti (che in seguito, due anni dopo, come Procuratore di Sala Consilina, subirà un attentato della Camorra in cui rimarrà uccisa la figlia Simonetta). Alla fine, il Consiglio troverà un volontario, Gennaro Gelormini, Presidente di Corte d’Assise a Napoli. E’ scapolo! La situazione lentamente pare avviarsi alla normalità. Ma all’interno della struttura giudiziaria molto sta rapidamente cambiando. Lo dimostrano inchieste che diventano clamorose a livello nazionale. La tutela dell’ambiente e del patrimonio storico è uno degli obiettivi della Procura, che si rinnova con altri giovani. Arriva Umberto Zampoli; è colto, impegnato nel teatro, moderno. All’Ufficio Istruzione del Tribunale arrivano, in sequenza, Raffaele D’Auria e poi Antonio Frasso. Si irrobustisce un’area di magistrati slegati dalla tradizionale tiepidezza nei confronti della pubblica amministrazione, vista ancora come territorio della Politica, e quindi difficilmente sindacabile dal vaglio della Giustizia. E’ in questo clima che si sviluppa l’inchiesta sulla devastazione del territorio di Paestum, invaso dal cemento crescente. Paestum è ancora, in parte, un patrimonio storico e ambientale senza pari. Ma la fascia pinetata è presa d’assalto da uno sviluppo edilizio senza controlli e senza regole. Ma anche il territorio retrostante non viene rispettato, preda com’è della speculazione edilizia senza rispetto del paesaggio. La Procura sequestra così, per la prima volta in Italia, l’intero carteggio dell’Ufficio Tecnico del Comune di Capaccio, nel cui territorio c’è, in pratica, buona parte della Valle del Sele. Viene arrestato, cosa dirompente, anche il Sindaco dalla licenza facile. Appena qualche mese dopo, sarà arrestata l’intera Commissione Edilizia, compreso il nuovo Sindaco. Italia Nostra e altre associazioni ambientaliste plaudono alla Procura di Salerno. E’ un passo avanti nella cultura di tutela del territorio da parte della giurisdizione. I giornali nazionali si schierano con l’intervento della magistratura salernitana. Il caso nazionale porta Magistratura Democratica di Roma e Napoli a indire il primo Convegno Nazionale di tutela dell’Ambiente, in particolare di Paestum. E’ rimasto purtroppo l’unico. Il Convegno è un successo, come viene documentato dalla stampa. Ma purtroppo si è tenuto la settimana prima di un terremoto non più metaforico, ma fisico in senso stretto. Arriva il terremoto del 23 novembre del 1980. Nulla sarà più uguale a prima.

Michelangelo Russo