co Giugliano, l’agente della Polizia Penitenziaria che è stato tratto in arresto questa mattina, dopo aver minacciato con una pistola le forze dell’ordine ed essersi dato alla fuga in auto. Corsa che è terminata a Battipaglia (SALERNO) dove, a seguito di un lungo inseguimento, l’uomo è stato bloccato e tratto in arresto. Insieme a lui i militari della Guardia di Finanza appartenenti al nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno arrestato anche la compagna Anna Maria Russo. Entrambi sono ritenuti responsabili, in concorso, di detenzione di hashish da rivendere a detenuti. In mattinata Giugliano, mentre stava varcando l’ingresso del carcere di SALERNO, è stato intercettato dai cani della Finanza che hanno fiutato il possesso di droga. L’agente, vistosi scoperto, ha dato in escandescenza: prima ha avvisato telefonicamente la compagna di quello che stava accadendo e, poi, ha minacciato con la pistola di ordinanza i propri colleghi (tra cui vi era anche la comandante della penitenziaria) e i militari della Finanza. Sempre armato è riuscito a guadagnare l’uscita del carcere e a darsi alla fuga con la complicità della convivente. La donna, prima di recuperare Giugliano, ha gettato dalla propria abitazione una confezione di marijuana, nonché materiale per il confezionamento della stessa sostanza e numerose schede telefoniche. Ne è nato un lungo inseguimento a cui hanno preso parte anche polizia e carabinieri. I fuggitivi sono stati intercettati da una pattuglia della Guardia di Finanza del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria che è riuscita a fermarli nel comune di Battipaglia. A seguito di perquisizione l’agente è stato trovato in possesso di 2000 euro in contanti, di una pistola con due caricatori e di una radio portatile non autorizzata. Nel corso della successiva perquisizione presso l’abitazione, attigua alla Casa Circondariale di SALERNO, sono stati rinvenuti anche un caricatore contenente proiettili per pistola, numerosi dispositivi cellulari, una macchina per il sottovuoto utilizzata per confezionare sacchetti contenenti lo stupefacente e buste schermate per smartphone in cui riporre i dispositivi elettronici da introdurre nella struttura carceraria eludendo il controllo del metal detector.
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