Andrea Pellegrino
Fondi per le auto blu all’insaputa della dirigenza. Dopo il caso sollevato dal capogruppo di Forza Italia Armando Cesaro, l’amministrazione regionale chiarisce: «Non sapevamo nulla di quell’atto, sarà revocato». Con decreto del 18 dicembre, il dirigente Gestione Beni Cassa Economale e supporto sedi aveva provveduto a stanziare 200mila euro per parco macchine di rappresentanza. Da qui l’accusa di Cesaro: «Il governo De Luca azzera le risorse della legge sul Dopo di Noi, taglia gli stanziamenti ai disabili e al welfare, continua a far pagare il ticket sanitario ai campani, ma non esita a spendere centinaia di migliaia di euro per assicurarsi l’odioso privilegio dell’auto blu, peraltro, come leggiamo nel decreto, con procedure velocissime». Dopo pochi minuti è il Movimento Cinque Stelle a chiedere chiarezza: «Sicuramente – dichiara Saiello – la sorpresa De Luca l’ha fatta a tutti quei cittadini campani che gli hanno espresso la propria preferenza e a cui aveva promesso, tra le tante bugie elettorali, la dismissione delle auto blu». Non tarda ad arrivare la precisazione del direttore generale della Regione Campania, Silvio Uccello: «Il Decreto Dirigenziale n. 392 del 18/12/2017 è stato adottato dal Dirigente della U.O.D “Gestione Beni Cassa Economale e supporto sedi”, a completa insaputa della Direzione Generale che ne ha avuto notizia attraverso i medesimi organi di stampa. Stante la illegittimità dell’atto e della procedura seguita dal detto Dirigente, si provvederà con immediatezza alla revoca del decreto dirigenziale in questione, in sede di autotutela». Infine la controreplica del gruppo regionale di Forza Italia: «Va dato merito al presidente del nostro Gruppo regionale, Armando Cesaro, di aver smascherato anche questa volta gli sprechi della giunta De Luca e di aver costretto ad annullare in fretta e furia una determina vergognosa e offensiva per tutti i campani. E’ gravissima la giustificazione della Regione Campania secondo la quale si tratterebbe di un provvedimento ‘a insaputa’ della dirigenza. Vorrebbe dire che la macchina amministrativa è totalmente fuori controllo», hanno concluso i consiglieri regionali di Forza Italia della Campania.
La replica/ Cinque Stelle: «Costretti a svolgere lavori da inquirenti»
«Dapprima De Luca emana una delibera, pubblicata sul Burc, con la quale affida alla sola Ept del feudo deluchiano di Salerno, in liquidazione e sotto gestione commissariale, la somma cinque milioni e mezzo con la quale pianificare il rilancio e la promozione del comparto turistico dell’intera regione. Poi, quando la notizia diventa un caso mediatico, sostiene di essersi sbagliato e annuncia un’errata corrige che ancora stiamo aspettando. L’indomani lo stesso governatore finge di saltare dalla sua poltrona alla notizia diffusa dalla stampa di un decreto dirigenziale per l’acquisto di un nuovo parco auto blu, individua nel dirigente il capro espiatorio e revoca l’atto. Delle tre l’una: o è incapace, o è in malafede, oppure semplicemente ci prova, sperando di farla franca». Parla così il capogruppo M5S in Consiglio regionale Gennaro Saiello. «Oramai nel Palazzo del Consiglio regionale – sottolinea Saiello – siamo costretti a svolgere anche un lavoro da inquirenti. Ogni giorno siamo impegnati a spulciare ogni atto, ogni delibera, ogni provvedimento che questa gente prova ad adottare con l’unico obiettivo di distribuire favori a se stessi e agli amici degli amici. E’ questo l’utilizzo che De Luca e la sua maggioranza da due anni e mezzo tentano di fare della cosa pubblica».
Emilio Borrelli: «Il dirigente va rimosso. Procedere con la verifica per il licenziamento»
“Il dirigente che, autonomamente, ha deciso di stanziare fondi per l’acquisto di auto di servizio va rimosso immediatamente e si deve avviare un procedimento per valutare se ci sono gli estremi per il licenziamento”. Lo ha detto il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “è davvero inspiegabile e inaccettabile che un dirigente prenda una decisione del genere senza aver avuto indicazioni in tal senso dalla Giunta su cui poi ricadono le conseguenze di una scelta che ha il sapore del privilegio”.