di Marta Naddei
Sono rientrati, uno alla volta, nel deposito di via Pastore. I collegamenti da e per Napoli, per l’intera Costiera Amalfitana, per l’avellinese, rischiano di essere un lontano ricordo già a partire da queste ore. Già, perché dalla tarda mattinata di ieri, non circola più nessun bus della Sita per strada. I 439 lavoratori dell’azienda privata di trasporto pubblico locale sono in stato di agitazione, dopo che ieri mattina è stato ufficializzato l’avvio della procedura di messa in mobilità dell’intero personale. Dal prossimo primo di agosto, non avranno più il proprio posto di lavoro: la corda che teneva unita la ditta all’istituzione regionale e a quelle provinciali si è di fatto spezzata venerdì scorso, con il mancato rispetto degli accordi sottoscritti denunciato dalla Sita (mancata sottoscrizione dei contratti, proroga degli obblighi di servizio, mancato pagamento dei corrispettivi) e che ha mandato nuovamente in affanno l’azienda. Ieri mattina, il direttore Simone Spinosa ha incontrato le organizzazioni sindacali per comunicare loro la decisione: all’esito negativo della prima fase di conciliazione tra le parti, i lavoratori – che per la seconda volta nel giro di un solo anno si ritrovano a dover fare i conti con la minaccia di abbandono della Campania da parte della loro azienda e, di conseguenza, con il rischio del licenziamento – hanno deciso di fermare i propri autobus e tornare al deposito. Lì sono in assemblea permanente per decidere come procedere per far valere le proprie regioni Eppure, nel corso di questi primi mesi del 2014, fitta è stata la corrispondenza: la Sita che chiede cosa fare – tramite anche lettere inviate dal legale della società -, la Regione che non ha mai risposto ad una sola missiva e le Province di Napoli, Salerno e Avellino che – in tutto questo – fanno spallucce e chiedono di tagliare i servizi. Una situazione esasperante che ha indotto l’amministratore delegato dell’azienda, Giuseppe Francesco Vinella (nella foto), di rescindere il rapporto lavorativo – o quel che ne resta tra obblighi di servizi e proroghe – con tutti gli enti che hanno a che fare con la Regione Campania. Nel mezzo, i lavoratori che, ancora una volta, subiscono la confusione e le indecisioni della politica e che sono inevitabilmente legati a doppio filo alle decisioni della dirigenza della loro società. Anche oggi, per strada, non dovrebbero circolare i mezzi della Sita: con buona pace degli utenti.