di Andrea Pellegrino Con un occhio alle vicende amministrative da un lato e a quelle penali dall’altro, la Sist in sede civile non molla la presa. La Società immobiliare sviluppo Santa Teresa (ex Jolly Hotel) per ora non ha messo una pietra all’interno del settore per la realizzazione di una parte di Crescent ma al Tribunale Civile continua a trascinare il Comune di Salerno. Ieri l’ultima udienza alla prima sezione civile (giudice Giulia Carleo) rinviata proprio in attesa dell’evolversi della complicata vicenda Crescent, sia sotto il profilo amministrativo che sotto quello giudiziario. Materia del contendere, la mancata previsione nel bando del diritto di prelazione a favore dei soggetti privati presenti nel sub comparto. Insomma alla stessa società proprietaria dell’ex Jolly Hotel. A quanto pare la Società immobiliare Santa Teresa (guidata da Maurizio Dattilo, per il quale c’è la richiesta di rinvio a giudizio, insieme al sindaco ed altri 21 imputati che ora dovranno presentarsi il 9 ottobre davanti al Gup Sergio De Luca), subentrata a quella del più noto Chechile – anch’egli coinvolto nell’inchiesta Crescent – sulla gestione dello storico albergo, era intenzionata costruire l’intero Crescent o almeno a sfruttare il diritto di prelazione sulla vendita dei diritti edificatori per la realizzazione della mezza luna, andati dapprima alla Cofeger di Corrado Salustro – che nell’inchiesta Crescent è parte lesa – e poi alla Crescent srl di Rainone, Ritonnaro e Favellato. La complessità dell’intera vicenda avrebbe così fatto rinviare l’udienza in sede civile, proprio su istanza della difesa del Comune di Salerno affidata ad Edilberto Ricciardi. Il contenzioso tra la Sist ed il Comune di Salerno risale all’agosto del 2010. Da allora, praticamente tra rinvii e precisazioni il processo civile è passato abbastanza sotto traccia. Per ora l’unica cosa certa è che i lavori la Sist non li ha mai iniziati e probabilmente il suo permesso a costruire (5/2011), finito tra l’altro sotto la lente d’ingrandimento dei pm Alfano e Valenti della Procura di Salerno, sarebbe perfino decaduto. E chissà, alla luce degli ultimi sviluppi sotto il profilo paesaggistico, se la Sist di Dattilo non abbandoni completamente l’idea di realizzare quel pezzo di Crescent nel sesto settore. Il contenzioso tra Comune e società intanto va avanti.
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