di Erika Noschese
Sì ad un dialogo con il Movimento 5 Stelle che, a livello comunale, esiste già. A confermarlo il neo deputato salernitano Franco Mari che sostiene la proposta lanciata dal coordinatore regionale Tonino Scala di aprire un tavolo di confronto. “L’alleanza Verdi-Sinistra è fatta di tante energie diverse che va oltre i partiti; a livello comunale abbiamo già un accordo con il Movimento 5 Stelle ma è tutta intrisa di politicismo questa fase, tra nomi e alleanze; bisogna verificare la disponibilità di tutti su fatti e proposte concrete per creare un fronte alternativo alle destre che già c’è: per quanto mi riguarda la sinistra siamo noi, ci sono poi forze moderate, progressiste, aperte, con una cultura politica in sintonia con noi ed è un fronte ampio che tocca 5 Stelle, Pd, reti civiche che non vanno dimenticate. Non ci possono essere preclusioni”, ha dichiarato Mari che fa il punto sul risultato elettorale, ammettendo la sconfitta anche sul piano politico: “Noi abbiamo perso le elezioni sul piano elettorale perché il fronte alternativo alle destre era diviso ma le abbiamo perse anche dal punto di vista politico perché non c’era una proposta politica alternativa a quella delle destre, abbiamo molto da fare ma ho l’impressione che oggi si dichiarino tutti di sinistra, pronti a fare l’opposizione ma le nozze con i fichi secchi non credo si possano fare – ha aggiunto il parlamentare – Ci sarà bisogno di avere un’alternativa di Paese alternativa: è l’opposizione il terreno su cui si definisce l’identità ma se troppo omogenea a quella delle destre non funzionerà. Noi dobbiamo avere innanzitutto la capacità di fare opposizione e di mettere in piedi un’idea diversa di Paese, ognuno lo fa a modo suo con i congressi, noi lo facciamo continuando il lavoro avviato nella scorsa legislatura, riproponendo quanto detto in questa campagna elettorale e riaffermando il fatto che sarà difficile combattere le diseguaglianze senza ridistribuire le ricchezze: quando la crisi è così pesante non ce la fai se non come fatto in Spagna”.
Mari ribadisce che con il Pd era solo un’alleanza tecnica per avere risultati importanti a livello nazionale ma, ha aggiunto, “ ora la rappresentanza politica deve continuare su questo piano, ci sono bisogni urgenti di rinnovamento a livello locale, provinciale e regionale ma abbiamo emergenze alle quali bisogna saper rispondere”. E in merito alla crisi economica che sta colpendo il Paese e alla protesta dei panificatori che hanno intenzione di manifestare ad oltranza Mari ha le idee chiare: “Ci sarà una serrata dei panificatori, aspettiamo risposte dalla politica ma senza prendere gli extraprofitti ci sarà poco da fare anche per indicare delle priorità. La sinistra credo parta da queste idee, proprie della sinistra”. E un passaggio, obbligatorio, anche sulle condizioni in cui versa il capoluogo di provincia: “La città è in una condizione che non merita e non lo meritano i salernitani. Le responsabilità non finiscono a Salerno; noi continuiamo a dire che la condizione di questa città è insopportabile, abbiamo le periferie, quartieri che non possono essere dimenticati perché il tasso di povertà schizza alle stesse e anche qui poche chiacchiere: bisogna ribaltare la situazione”. Intanto, proprio Anna Maria Naddeo, candidata al Senato nel collegio plurinominale Campania 02 ha ricordato che “l’alleanza Verdi Sinistra è nata dai nostri leader Bonelli e Fratoianni per un grosso attacco al progetto di questa destra estrema con la Meloni”. “Avevamo proposto un’unità di tutte le sinistre, dell’area progressista e ambientalisti ma questo progetto non è passato e i partiti che hanno aderito sono Sinistra Italiana e Verdi; la nostra analisi avrebbe portato alla vittoria, sconfiggendo il progetto di una destra estrema con a capo il governo e faremo da ponte fra il fronte ambientalista e progressista per la tutela ambientale, un progetto economico contro la discriminazione”, ha aggiunto.