di Erika Noschese
Storia di valori concreti: è lo slogan che accompagna la campagna elettorale di Simone Valiante, candidato al consiglio regionale della Campania con il Pd, partito che, ad oggi, è “punto di riferimento dell’intera coalizione che si candida a governare di nuovo la Regione”.
Onorevole, lei è candidato al consiglio regionale della Campania con il Pd. In questa fase così complicata da dove si riparte?
“In questa fase delicata si riparte dal partito democratico che, in questa marea di cinismo informe, è assolutamente il punto di riferimento di una coalizione che sicuramente si candida a governare di nuovo la Regione, anche stando alle previsioni. Per governare ha bisogno di un partito e di una classe dirigente strutturale che, in questo momento, solo la lista del Pd può rappresentare, rispetto ad una marea di liste civiche che rischiano di diventare, in consiglio regionale, una rappresentanza incompiuta che può, eventualmente, porre anche un problema di governabilità”.
Lei rappresenta una fetta di territorio molto importante. Da sempre sulla scena politica è sempre stato accanto ai suoi elettori. I lavoratori sono fortemente in crisi, a causa dell’emergenza Covid. Crede che le misure messe in campo dalla Regione Campania siano sufficienti?
“In un momento di grave crisi pandemica come questa è chiaro che servirebbe sempre molto di più. La Regione Campania ha fatto un piano socio economico importante, con risorse messe a disposizione delle tante categorie che hanno subito un inevitabile contraccolpo da questa crisi. Non c’è dubbio che da questo punto di vista ci sia stato uno sforzo economico, da parte del presidente De Luca, importante. E’ chiaro che adesso le partite Iva più che ragionare di sussidi sono interessate a ragionare di prospettiva e di sviluppo. E’ chiaro che bisogna abituarsi ad una fase economica ancora lunga dove gli effetti di questa crisi sanitaria saranno effetti che dureranno nel tempo. E’ evidente che serve una strategia di sviluppo chiara per i nostri territori e noi proponiamo alcune ricette: penso ad un modello istituzionale decentrato per la città del Sele, dell’Agro e così via. Riflessione che stiamo condividendo, in questi giorni, con Federico Conte; penso alla necessità di riorganizzare la nostra sanità pubblica che ha avuto, in questi anni, il merito – grazie al lavoro della Regione – di uscire dalla fase commissariamento ma adesso deve costruire la fase due, quella della riorganizzazione dei servizi sanitari. Dove c’è bisogno di sanità c’è bisogno di assistenza perchè, come in tutto il Paese, si invecchia. Questa non è soltanto una grande prospettiva legata al tema della salute dei cittadini ma è anche una grande prospettiva occupazionale della quale la nostra regione, che ha per l’80% quasi il bilancio regionale legato al mondo della sanità deve essere pronta a raccogliere una sfida nuova di riorganizzazione. Io ho proposto due nuove leggi regionali: una sull’emergenza sanitaria che va assolutamente riorganizzata e ripensata perchè l’ultima legge è di 25 anni fa e nel frattempo è cambiato il mondo in sanità; l’altra, inevitabilmente, sulla riorganizzazione della medicina territoriale che adesso abbiamo scoperto essere un valore imprescindibile, dopo l’emergenza Covid ma che oggi va riorganizzata nella professionalità, nei servizi, nelle funzioni che decidiamo di dare ai nostri ospedali. Da questo punto di vista credo che la garanzia migliore per tutti, per i lavoratori ma soprattutto per i cittadini campani, è di costruire realmente la fase due della Regione, una fase di sviluppo e di prospettiva nuova”.
Per i candidati questa è una campagna elettorale particolare. Credo che questo possa penalizzare i partecipanti a questa competizione elettorale?
“Io sono abituata al corpo a corpo elettorale, sto girando tutta la provincia andando anche ad incontrare singolarmente le persone, quando posso. È chiaro che purtroppo c’è una difficoltà, non solo legata ai tanti candidati ma soprattutto ad un’emergenza sanitaria che limita fortemente la nostra azione di campagna elettorale. Bisogna utilizzare tutti i mezzi possibili, social, giornali, strumenti di diffusione e di comunicazione per far arrivare un messaggio. Il problema poi è averlo il messaggio: io vedo tanti candidati e poche proposte. il nostro sforzo è di provare a disegnare una nuova idea di regione ci stiamo sforzando di spiegarlo, in questi giorni, ai cittadini della nostra provincia”.
Perché gli elettori dovrebbero scegliere Simone Valiante al consiglio regionale della Campania?
“Per il gioco di parole che ho scelto nello slogan: storia di valori concreti. Una storia politica lunga, esperienza istituzionale al servizio della collettività con risultati positivi da poter rivendicare e, in qualche caso, anche importanti,soprattutto se ragioniamo sul risultati più complessivamente familiari. Una storia di valori, quei valori che mi hanno insegnato i miei genitori e in particolare, se mi consentite, mio padre che ha rappresentato, e lo dico con orgoglio, simbolo di onestà e di pulizia della politica in questi anni. Ma anche una storia di concretezza perché quando abbiamo ricoperto ruoli istituzionali abbiamo lasciato un segno concreto della nostra azione politica. Mettere insieme queste tre cose così importanti spero possano essere un segno di affidabilità, soprattutto in un momento così nel quale la gente deve scoprire una politica sana, onesta ma anche una politica fatta di esperienza e concretezza perché denunciare soltanto i problemi ma non avere mai soluzione non risolve nessuna problematica dei nostri territori. Avere alle spalle un’esperienza di fatti concreta credo possa essere un valore da portare un’esperienza istruzionale difficile ma esaltante come quella regionale”.