di Olga Chieffi
Ci si ritroverà tutti al teatro Verdi l’11 novembre e l’abbraccio sarà quello della grande Musica. Ultimi dettagli per la stagione concertistica che verrà presentata il 5 novembre, ma che ha già dei punti fermi di grande prestigio. Taglio del nastro, perché dopo due anni, è quasi una nuova inaugurazione per un teatro che il pubblico non ha potuto vivere, con Vinicio Capossela. S’intitola “Bestiale Comedìa” ed è il concerto con cui verranno celebrati i 700 anni della morte di Dante Alighieri, un itinerario nell’immaginazione musicale e letteraria per redimere il reale dallo smarrimento in cui sembra gettato. La ricerca musicale, artistica e letteraria che Vinicio Capossela porta avanti da tempo è ricca di riferimenti danteschi, e in tutta la sua discografia riecheggia l’universo metafisico dantesco attraverso una ricerca della ritualità, del primordiale, delle radici mitiche della propria cultura, tutta volta a decifrare e restituire la complessità dell’animo umano. I compagni di questa impresa saranno due musicisti di grande talento, il poliedrico Vincenzo Vasi e il virtuoso Raffaele Tiseo che come Virgilio e Beatrice affiancheranno il cantautore e gli daranno coraggio nel confrontarsi con una delle opere più vaste, monumentali e magnifiche della storia della letteratura mondiale. Il 20 novembre récital del pianista Costantino Catena che fa parte della ristretta cerchia degli “Official Yamaha artist”, nonché docente del nostro conservatorio, il quale ci donerà “Interpretazioni piene di grazia e sensibilità”, per dirla con l’indimenticato Paolo Isotta, con un omaggio a Dante e a Liszt con Après une lecture du Dante. Fantasia quasi Sonata, un chiaro passo di Liszt, verso la ricerca del futuro della musica nella “musica poetica”. Indiscrezioni entusiaste ci danno per certi un concerto dei celebrati Gomalan Brass con Francesco Gibellini e Marco Pierobon, alla tromba, Nilo Caracristi, al corno, Gianluca Scipioni al trombone e Stefano Ammannati alla tuba, per uno spettacolo di grande qualità musicale e particolare verve istrionica. Dopo la Traviata, la cui prima è prevista per il 15 dicembre, sigillo al cartellone lirico con Pier Giorgio Morandi sul podio la regia di Massimo Gasparon e la coppia Nino Machaidze e Gianluca Terranova, Salerno potrà riabbracciare e festeggiare il violinista Giuseppe Gibboni, quale Premio Paganini 2021. Era stato già contattato prima di questo prestigioso alloro, ma il sigillo rende ancora più forte e intensa l’attesa che saluterà il ritorno al Verdi di Giuseppe, dopo il concerto con la pianista Romane Oren, per un récital trascendentale ed emozionale, illuminato dal suo suono e dal suo sorriso. Sarà la danza a chiudere l’anno con “Il lago dei Cigni”, il 27 e il 28 dicembre, uno dei balletti più noti e amati dal pubblico. Un balletto che è autenticamente una creatura di oggi, la cui particolarità ed eccezionalità consiste proprio in questa sua capacità, estrema e radicale, di proporsi vivo e attualissimo, in una dimensione non semplicemente realista, ma profondamente vera, il cui ideale resta di una bellezza assoluta, regolata da un ordine imperturbabile, obiettivo totalizzante della creazione.