Sesso per evitare lo sfratto, tace l'ufficiale giudiziario - Le Cronache
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Sesso per evitare lo sfratto, tace l’ufficiale giudiziario

Sesso per evitare lo sfratto, tace l’ufficiale giudiziario

Nocera Inferiore. Si è avvalso della facoltà di non rispondere al giudice per le indagini preliminari Pipola del Tribunale di Nocera Inferiore il 65enne incensurato A.S. di Roccapiemonte, assistito dall’avvocato Enzo Calabrese, accusato di aver preteso prestazioni sessuali da donne indigenti per evitare lo sfratto. Per lui restano gli arresti domiciliari in attesa del Riesame che dovrà decidere (oggi) sul ricorso della Procura e successivamente su quello dello stesso indagato. L’ufficiale giudiziario è  accusato di aver costretto donne indigenti e sottoposte a procedura di sfratto ad avere rapporti sessuali con lui per evitare l’esecuzione del provvedimento. Concussione sessuale aggravataviolenza sessuale, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione in atti giudiziari. Sono le contestazioni  a carico dell’ufficiale giudiziario in servizio presso il Tribunale di Nocera Inferiore.  Le indagini hanno permesso di documentare «un sistemico quadro di mercimonio della funzione pubblica in relazione a procedure di esecuzione forzata e di notificazione». Nell’inchiesta, su 15 indagati totali compaiono anche 6 avvocati con studi a Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, Boscoreale, Salerno, Angri, Nocera Inferiore e San Marzano sul Sarno. I loro studi legali la settimana scorsa sono stati oggetto di perquisizione. Sono tutti indagati per corruzione e concussione in atti giudiziari perché si ritiene che siano stati intermediari nelle procedure di sfratto curare dal 65enne di Roccapiemonte. I fatti contestati all’ufficiale giudiziario sarebbero avvenuti in un breve lasso di tempo e, in particolare, tra i mesi di luglio e novembre 2022. Scrive la Procura. «in ordine ai reati di concussione e violenza sessuale provvisoriamente ascritti al Pubblico Ufficiale, va evidenziato come le condotte in parola siano state commesse nell’ambito di procedimenti di sfratto ai danni di donne in condizione di gravissimo disagio socioeconomico, ponendo le conduttrici di fronte alla prospettiva di un’immediata esecuzione dello sfratto nel caso di mancata soggezione alle pretese sessuali del pubblico ufficiale». Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro di «aperta e immediata disponibilità» di avvocati e privati cittadini nel formulare o accettare proposte corruttive. Intanto il  principale indagato ieri non ha risposto al giudice avvalendosi della facoltà di non rispondere.