Sergio Costa: "De Luca ter? Siamo contrari ad una gestione così lunga" - Le Cronache
Ultimora

Sergio Costa: “De Luca ter? Siamo contrari ad una gestione così lunga”

Sergio Costa: “De Luca ter? Siamo contrari ad una gestione così lunga”

di Erika Noschese
Arturo Calabrese
È un fiume in piena il vicepresidente della Camera dei Deputati ed ex Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, presente a Battipaglia per un incontro di sensibilizzazione contro l’abbandono dei rifiuti nell’ambiente e dei mozziconi di sigarette. Tanti i temi trattati a margine dell’incontro tra cui il mare, l’ambiente, alleanze politiche, terzo mandato, ma anche Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. «L’Italia ha circa 8mila chilometri di costa – esordisce – la risorsa mare, dunque, è importantissima non solo dal punto di vista della biodiversità biologica, ma anche commerciale e turistico. Per rispettarla, però, c’è bisogno di alcune accortezze: i porti d’Italia devono diventare ecosostenibili. La legge c’è – aggiunge – e la feci approvare io e si possono utilizzare come vie di trasporto alternative rispetto a quello su gomma. L’impatto ambientale è minore ed è già un elemento per dare risorse di lavoro e darle “green”. Si deve poi procedere sulle direttive della legge “salva mare”, anche quella approvata all’epoca della mia presenza al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ma a distanza di oltre un anno e mezzo dall’approvazione mancano i decreti attuativi». Su tale legge, Costa approfondisce il suo pensiero: «Lo valorizza sotto i punti di vista di cui sopra ma soprattutto lo tutela, considerato che noi oltretutto siamo geograficamente un ponte del Mar Mediterraneo rispetto al resto dei Paesi che affaciano sul Mare Nostrum. Il Governo non ha applicato i decreti e dunque è una legge che zoppica. Questi sono gli elementi e ad essi si aggiungono le opere di bonifica dei fiumi ed ovviamente penso al fiume Sarno. Feci fare un monitoraggio e non era mai stato fatto: furono rinvenuti scarichi abusivi ed oggi si deve partire anche coi fondi regionali e comunitari altrimenti mai si inizia e mai si finisce». Focus, poi, sui depuratori: «La sana gestione di essi vuol dire aiutare i comuni, l’organo di gestione, affinché non si trovino in difficoltà. Io ho nominato commissario al ramo il professor Maurizio Giugni, ex preside della Facoltà di Ingegneria della Federico II, che finalmente sta facendo partire tutte le gare per poterli gestire a livello nazionale». L’intervento verte poi sulle Aree Marine Protette della regione e sulla possibilità di istituirne altre: «Come ministro firmai il 30 per 30 e cioè un protocollo d’intesa col quale raggiungere il 30% in più di esse entro il 2030, cosa che oggi è diventata la risoluzione ONU per tutto il Mondo e ciò significa che in Italia siamo andati avanti e che l’abbiamo intuita prima degli altri. Il limite delle Aree in Italia è che sono piccole e frammentate quindi è necessario collegarle andandole ad estenderle, ma si deve dare la possibilità a chi le vive di goderne economicamente. Nel Cilento, ad esempio, Santa Maria di Castellabate e Baia degli Infreschi e della Masseta (le due Aree Protette cilentane, ndr) permettono una pesca sostenibile con un risultato di mercato molto interessante per cui son contenti di averle. Se viene concepita così e quindi diventa una tutela della biosfera e della fauna marina e nel contempo uno sviluppo turistico e commerciale si può fare e lo abbiamo fatto. Faccio dunque un appello alla Regione Campania di andare oltre». Parlando di ambiente protetto, il discorso non poteva non toccare la vicenda del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni che ancora attende un presidente: «Quella figura deve avere una visione a medio e lungo periodo e una competenza per portarla avanti nella piena tutela della biodiversità, dello sviluppo ecosostenibile di quello stesso Parco. Questi sono gli elementi di base secondo me per un buon Parco Nazionale, ma se il presidente non ha le competenze e le conoscenze per questo – continua – significa che va ad occupare una poltrona solo per esercitare un potere invece deve esercitare un servizio nell’interesse collettivo. Adesso, mi sembra di aver capito che il presidente designato (Giuseppe Coccorullo, ndr) non eccelle per competenze». Lasciato per un attimo l’argomento ambientale, Sergio Costa affronta quello politico e nello specifico sulle alleanza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico a vari livelli, partendo dal locale e arrivando al nazionale: «Per mia idea personale non credo alle alleanze preparate a tavolino. Ogni alleanza deve essere valutata singolarmente perché ogni volta ci sono da capire numerosi aspetti, ma soprattutto gli accordi, gli accompagnamenti o alleanza come dire si voglia, devono essere valutati i singoli progetti. L’alleanza si deve fare per risolvere i problemi dei cittadini e se abbiamo i progetti comuni allora l’alleanza ha un senso, se invece serve per fare un cartello non c’è interesse». In chiusura di intervento, il pensiero sul terzo mandato per il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca:«Massimo rispetto per la figura, ma noi siamo contrari al terzo mandato perché ci vuole un ricambio nella politica. Se la Regione approverà la legge per il terzo mandato, vedremo chi la vota. Se la dovesse votare il Pd di Elly Schlein  vuol dire che avrà fatto una scelta contraria al nostro orientamento e ci sarebbe un grosso impedimento nel poter camminare insieme per le alleaze di cui sopra».