di Monica De Santis
Sono 14 i punti che oltrepassano il limite di legge nella consueta attività di citizen science svolta da Goletta Verde. Attività che punta a individuare le criticità dovute ad una cattiva depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, il principale veicolo con cui l’inquinamento, generato da un’insufficiente depurazione, arriva in mare. Le analisi, eseguite da laboratori individuati sul territorio, mostrano dunque delle criticità in questo inizio di stagione presso alcune delle foci campionate; criticità dovute alla presenza di batteri di origine fecale (enterococchi intestinali ed escherichia coli), considerati un marker specifico di inquinamento dovuto a scarsa o assente depurazione. Scattando una fotografia nel momento in cui le volontarie e i volontari sono passati a prelevare il campione d’acqua, nelle giornate tre il 19 e il 30 giugno, da portare a laboratori del territorio per le analisi microbiologiche dei due target batterici per la depurazione (Escherichia coli ed Enterococchi intestinali), sono stati campionati: 5 punti nella provincia di Caserta, 8 punti nella provincia di Napoli, 14 punti nella provincia di Salerno e 4 punti nell’isola di Ischia. I dati delle analisti della storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiano sono stati presentati ieri mattina a Napoli. Il 51% dei punti è stato prelevato in punti critici (foci e canali) e l’altro 49% in mare, determinando questi risultati delle analisi microbiologiche. Andando nel dettaglio dei punti oltre i limiti di legge, sono stati riscontrati: 2 punti fortemente inquinati nella provincia di Caserta, che fanno riferimento alla foce del fiume Savone a Mondragone e del Regi Lagni a Castelvolturno; 2 punti fortemente inquinati nella provincia di Napoli, la foce del canale di Licola, la foce del fiume Sarno, mentre risultano 2 punti inquinati, il mare alla foce del rivolo Neffola a Minori e la spiaggia fronte il rivo S. Marco a Castellammare di Stabia; nella provincia di Salerno abbiamo, invece, 6 punti fortemente inquinati: la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno sul lungomare di Salerno, la foce del fiume Picentino tra Salerno e Pontecagnano Faiano, la foce del torrente Asa a Pontecagnano/Faiano, la foce di un canale di scarico a Eboli e la foce presso il rio presso via Poseidonia 441, mentre 2 punti inquinati la foce del Tusciano a Pontecagnano / Battipaglia e la foce del fiume Solofrone a Capaccio/Agropoli. Il 64% dei punti oltre il limite di legge (9 su 14) ricadono in prossimità di foci che non vengono campionate dalle autorità competenti perché non ritenute balneabili, ma presso le quali si trovano spesso spiagge libere frequentate dai bagnanti ignari del potenziale pericolo. Ancora troppo poca e scarsa l’informazione ai cittadini nei comuni campani monitorati da Goletta Verde: solo in 4 dei 31 punti di prelievo eseguiti sono stati avvistati i cartelli che definiscono la qualità delle acque di balneazione.