di Manuel Mascolo*
Chiesi a mio padre quale fosse il segreto di un matrimonio, lui mi rispose “la pazienza”. Ora prendo ad esempio i miei genitori, una coppia unita da sempre, più di trent’anni di matrimonio, sempre accanto, senza mai vacillare un solo istante, una coppia che insieme ha attraversato burrasche, mari mossi, quiete e tempeste, insieme nella buona e nella cattiva sorte, una coppia alla quale bisognerebbe ispirarsi. Prendo ad esempio loro e li paragono a tutte queste coppie moderne, che forse non hanno bene in mente la sacralità di un matrimonio, che si sposano e si lasciano con la stessa facilità con cui si cambia canale mentre si fa zapping la domenica pomeriggio. Certo, probabilmente i miei si sono sposati in un periodo storico diverso, dove il matrimonio era un sinonimo di libertà piuttosto che di reclusione; quando bisognava chiedere il permesso ai genitori di lei prima ancora che a lei; quando bastava invitare tutti gli amici e parenti a pranzo in un bell’albergo dove il buffet era pagato dalla sposa, un periodo ormai trascorso, passato, remoto, lontano, lontano, lontano… Adesso chissà come mio padre avrebbe chiesto in sposa mia madre, al posto della dichiarazione su una bella spiaggia della costiera organizzerebbe un flash-mob su una canzone di Mengoni o di Biagio Antonacci, dove alla fine mia madre si troverebbe al centro di una folla mentre il cucciolo di un orso albino delle Alpi le porgerebbe un anello con un diamante così grande da sembrare il pomello di una porta stile ‘600, e al suo “Sì” partirebbero scariche di fuochi d’artificio e il palazzo alle spalle si illuminerebbe di giochi di luci led. Invece di parlare col proprietario del ristorante e con lo chef per decidere il menu del pranzo del matrimonio chiamerebbe una Wedding Planner, la più quotata sul mercato, che indicherebbe a mio padre la migliore location, e i menu più in voga e trendy del momento. Lei direbbe ai miei che il concetto stesso di “pranzo per il matrimonio” è un concetto superato, organizzerebbe piuttosto un brunch nel tardo pomeriggio o una pre-dinner con wedding-party, con menu vegan e piatti oriental, finger-food e quiche. Direbbe che per i fiori ci pensa il Flower desiner, un ragazzo di Bristol trapiantato in Italia, che si è specializzato nella coltura di tulipani in Olanda, esperto in architettura di esterni e addobbo, vincitore di numerosi premi internazionali che si occuperà della progettazione dei disegni floreali che abbelliranno la chiesa e le sale. Per non dimenticare la scelta dei musicisti, da non sottovalutare, probabilmente mio padre e mia madre guarderebbero su you tube decine di video-provini di altrettante band e cantanti prima di scegliere quella giusta, band che si esibirà in scalette perfette arricchendo il repertorio dei brani più significativi per la coppia di sposi, e mio padre è un fan del Country Rock americano e degli Stadio… Il prete dovrebbe accettare che al posto dei libretti in chiesa, si forniranno dei mini-tablet e al posto della firma gli sposi dovranno apporre il proprio dito su uno schermo touch, e alla fine potrà dire “Vi dichiaro marito e moglie, puoi baciare la sposa. Adesso la messa è finita potete chiudere l’app”. Chissà se mio padre e mia madre invece delle bomboniere in ceramica preferirebbero gadget diversi con confetti di 68 gusti differenti, confetti proteici senza zucchero, e se invece della classica torta nuziale a sei piani preferirebbero mini cup-cake di nozze. Ma soprattutto chissà se i miei genitori avrebbero la pazienza di cercare, trovare, guardare, sistemare, rivedere, scrutare, curare ogni singolo particolare di un giorno che rimarrà fisso nella loro memoria. Certo, i tempi sono cambiati, adesso ci sono sicuramente molte più opzioni da valutare e una coppia di sposi ha davvero l’imbarazzo della scelta per organizzare il giorno delle nozze. Ecco forse una cosa farebbero i miei genitori in questi tempi: approfitterebbero di un evento che possa dare una panoramica di tutte le offerte legate al mondo dei matrimoni, e con questo non voglio assolutamente pubblicizzare una fiera di settore come Sposi Ma Non Solo che si terrà dal 7 al 10 Novembre a Salerno, però sicuramente sarebbe per loro un’ottima occasione, per loro e per chiunque debba approcciarsi alla preparazione delle nozze. Io ancora devo scoprire la pazienza di cui mio padre mi parla, quel segreto che rende unici alcuni matrimoni; so solo che un giorno così bello poi merita una vita ancora più bella, un’esistenza meravigliosa insieme, che poi si sa insieme le montagne si scalano meglio e le strade si percorrono più facilmente. Non so come organizzerebbero il loro matrimonio i miei genitori, sono solo certo che io padre la sera prima delle nozze si presenterebbe sotto la finestra di mia madre per dedicarle una serenata, perché certe cose non hanno tempo, e intonando un successo dei suoi artisti preferiti le direbbe “sento l’amore pensando a te, se ti stringo un po’ di più, ballando al buio in silenzio, il tempo sorriderà…” *direttore artistico Sposi ma non solo