La leggenda attribuisce la fondazione della Scuola Medica Salernitana a quattro dottori: l’ebreo Elino, il greco Ponto, l’arabo Adela e il latino Salerno, indicando in tal modo che l’Ars medica salernitana nasce dalla confluenza di queste quattro culture. Ma secondo il Professor Giancarlo Lacerenza, Ordinario di Lingue e Letteratura Ebraica Biblica e Medievale presso l’Università Orientale di Napoli, non esistono tracce concrete di una possibile influenza dei medici ebrei sulla Scuola Medica Salernitana. <<Questa influenza è probabilmente inesistente>>, ha spiegato il professor Lacerenza durante una conviviale rotariana organizzata al Grand Hotel Salerno dal Presidente del Club Rotary Salerno Est, il dottor Ernesto Levi, mentre attraverso delle slide, mostrava alcuni antichi manoscritti ebraici custoditi a Bologna , Firenze e Monaco, in cui si parla di Salerno:<<Uno è il Canone di Medicina di Avicenna, della prima metà del quattrocento, dove c’è la più antica rappresentazione della città di Salerno e della Scuola Medica Salernitana. Contiene dei testi ebraici sviluppati a Salerno o comunque nel suo ambiente culturale. Un’altra opera importante è “Il libro di viaggi” di Beniamino da Tudela, il primo autore ebreo del Medioevo che parla di Salerno e della Scuola Medica Salernitana come scuola di cristiani, a conferma che con gli ebrei la Scuola Medica non aveva alcun legame>>. Il professor Lacerenza, naturalmente, ha confermato la presenza degli ebrei nella nostra città:<<Al di là dei rapporti con la Scuola, c’è stata un’interazione continua tra gli ebrei e la società cristiana che è rimasta ben oltre il Medioevo>>. Lacerenza ha anche raccontato la leggenda della visita di Roberto II, duca di Normandia, recatosi a Salerno, intorno al 1099, dopo la prima Crociata, per curare una ferita al braccio destro procuratagli da una freccia avvelenata. <<Guarito grazie al sacrificio della moglie Sibilla, che di notte mentre il duca dormiva succhiò il veleno dalla ferita, Roberto, prima di lasciare la città per tornare in Inghilterra, chiese ai terapeuti salernitani una sorta di vademecum con i principi dell’arte medica. Si trattava del “Regimen Sanitatis Salerni”, i cui primi versi furono dedicati a Roberto II: “Re degli Angli”>>. Il professor Lacerenza ha presentato alcune figure di medico dell’Alto Medioevo, considerate di origine ebraica:<<Benvenuto Grafeo e Shabbetay Donnolo, medico personale di Federico II, che rappresenta la figura del medico ebreo per eccellenza>> e sottolineato che<< il più antico manoscritto ebraico datato d’Italia è stato copiato a Salerno nel 1266>>. Il dottor Mario Colucci, presidente dell’Associazione Civitas Hippocratica, ha precisato che la Scuola Medica Salernitana era aperta a diverse culture e che a Salerno, in quel periodo, vi erano circa seicento ebrei. Soddisfatto il presidente del Rotary Est, il dottor Ernesto Levi, che nel suo programma annuale sta dando grande rilevanza alla Scuola Medica Salernitana:<<Stiamo portando avanti anche un importante progetto per salvare il Giardino della Minerva>>.
Aniello Palumbo