Il primo luglio scorso il Tar di Napoli aveva respinto la richiesta cautelare in via d’urgenza presentata dal Movimento 5 Stelle in merito alla “sconvocazione” improvvisa del Consiglio regionale della Campania, perché all’epoca – secondo i giudici amministrativi – De Luca, benché già sospeso dal presidente del Consiglio dei Ministri dalla carica di governatore (per effetto della legge Severino), era ancora in carica in quanto l’assise regionale non ne aveva preso atto, così come previsto dal regolamento.
Una decisione in contrasto poi con il decreto presidenziale del tribunale civile di Napoli emesso solo il giorno successivo, con il quale si “congelavano” gli effetti della Severino. Decisione, poi, confermata sempre in sede civile durante l’udienza collegiale. Insomma un ingorgo vero e proprio tra tribunali e decisioni opposte sul medesimo caso.
Questa mattina si torna al Tar di Napoli per discutere in Camera di Consiglio – sempre in sede cautelare – il ricorso presentato dai consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, assistiti dall’avvocato Oreste Agosto, contro la decisione della presidenza del Consiglio regionale, all’epoca retta dal consigliere anziano, di “sconvocare” la seduta, all’atto della firma del decreto di sospensione per Vincenzo De Luca da parte di Palazzo Chigi.
Oggi, dunque, si entrerà nel vivo del ricorso, con le parti che potranno esporre le loro tesi. Restano da chiarire, naturalmente, le prime motivazioni che hanno spinto il Tar Napoli a rigettare la prima richiesta cautelare promossa dai grillini campani.
(andpell)