di Giovanna Naddeo
«Cresce l’interesse dei giovani per le materie giuridiche, così come sta crescendo l’offerta formativa del corso di laurea. Al tempo stesso, questa giornata è la dimostrazione di come l’impegno profuso nello studio ripaghi sempre». Sono le parole scelte dal neorettore Unisa, Vincenzo Loia, per la cerimonia d’apertura del nuovo anno accademico del dipartimento di Scienze Giuridiche (Scuola di Giurisprudenza). Ieri mattina, infatti, Loia ha preso parte alla cerimonia in aula magna d’Ateneo, quell’aula dedicata alla memoria di un illustre giurista, nonché rettore salernitano dall’ottobre 1980 al luglio 1987, Vincenzo Buonocore. Primo intervento da rettore per Loia che, di fronte a un’ampia platea di studenti, docenti e ricercatori, così ha commentato l’incremento del numero di iscritti al corso di laurea, in controtendenza rispetto al trend nazionale. «Le nuove generazioni rinunciano a Giurisprudenza per paura di non trovare lavoro? Falso» ha continuato Loia. «Il dipartimento all’interno del nostro Ateneo sta accrescendo la propria offerta formativa, prestando sempre maggior attenzione ai profili professionali più aggiornati. Proprio nella giornata di lunedì» ha continuato Loia «abbiamo sottoscritto una lettera d’intenti con l’Ateneo di San Paolo del Brasile per nuovi scambi culturali, nell’ottica dell’internazionalizzazione». «E’ una giornata ricca di emozioni, per coloro che iniziano il loro percorso di studi e per i laureati premiati. Il riscatto e il successo dei nostri studenti passa attraverso uno studio formale, attento ed elegante» è il commento del decano Unisa, Caterina Miraglia. «Scienze giuridiche, un corso di studi tra tradizione e innovazione» così il direttore del dipartimento, Giovanni Sciancalepore. «Attività teorico-pratiche, comunicazione veloce e istantanea e scambi culturali, sono solo alcuni esempi. Alle nuove matricole: vivete con intensità l’esperienza universitaria». Gli fa eco Francesco Fasolino, presidente del consiglio didattico: «L’università pubblica appartiene a tutti, e alla cosa pubblica si partecipa con slancio e consapevolezza». Successivamente, la premiazione dei ventisei migliori laureati dell’anno accademico precedente. Per i primi cinque (Serena Cicalese, Remo Trezza, Domenica Rescigno, Ambrogio Ietto, Maria Pia Virtuoso) la consegna di una toga realizzata dai detenuti della casa circondariale di San Vittore. «Un gesto non simbolico» ha commentato Sciancalepore «bensì, con l’obiettivo di valorizzare l’impegno e l’orgoglio di quelle persone che provano a correggere le traiettorie della propria vita». Al termine della giornata, le testimonianze di due illustri exmatricole, Gaetana Natale e Michele Oricchio.