Di Adriano Falanga
“Faremo le barricate”, è così che Mariano Falcone, segretario provinciale di “Noi con Salvini” e scafatese, commenta la notizia di un’Università Islamica nei locali del Polverificio Borbonico. Nei giorni scorsi, Giampiero Khaled Paladini, imprenditore leccese convertitosi all’islam, ha inviato un’email al sindaco Pasquale Aliberti: “Avremmo piacere di incontrarLa per discutere una eventuale collaborazione che veda la ex Polveriera al centro delle nostre attività che attirerebbero sulla vostra città gli interessi di molta parte del mondo Medio Orientale non solo di carattere culturale ma anche imprenditoriale”. Tace Palazzo Mayer. “Penso che ci fermeremo alla semplice richiesta – aggiunge Falcone – Non credo che il sindaco la prenda in considerazione. Sarebbe una cosa grave”.
A Scafati la comunità islamica è la più numerosa tra le nazionalità non italiane regolarmente residenti. Nel 2013 l’Istat ha registrato 2.053 stranieri, il 4,03% della popolazione. Tra questi 703 (37,29%) sono di nazionalità marocchina, seguiti da ucraini, cinesi e romeni. La comunità islamica attualmente si riunisce in preghiera presso la Moschea di via Cesare Battisti, da loro autogestita. Sembra che i referenti locali siano intenzionati a chiedere la disponibilità di locali comunali per il loro culto, almeno da risparmiare i costi dell’affitto. “Se ci fosse disponibilità di locali – aggiunge ancora Mariano Falcone – questi vanno dati ad associazioni italiane che operano sul territorio. Niente in contrario all’esercizio del loro culto ma provvedessero a farlo a loro spese rispettando le normative di legge”. Infine, l’ex consigliere comunale del Pdl ammonisce: “invito le autorità a vigilare su predicatori e fedeli”.