Scafati. Spazzamento, l’Anac boccia il Comune - Le Cronache Provincia
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Scafati. Spazzamento, l’Anac boccia il Comune

Scafati. Spazzamento, l’Anac boccia il Comune

Scafati. L’Anac boccia il sistema di potenziamento del servizio di spazzamento del Comune di Scafati. La procedura sarebbe stata sbagliata e carente. La minoranza consiliare attacca l’amministrazione comunale scafatese con il capogruppo dem Michele Grimaldi. A dicembre scorso il sindaco aveva annunciato la modifica del contratto con l’Acse ed il potenziamento del servizio di spazzamento per settecentomila euro . Una scelta-a detta della minoranza consiliare che ha segnalato la vicenda- sia per l’iter amministrativo e contabile, sbagliata: la procedura mancava della dovuta asseverazione di un soggetto esterno, non era prevista la copertura finanziaria e – come asserito poi dalla stessa Anac – si paventava un frazionamento artificioso delle prestazioni. Dopo un anno il nuovo contratto di servizio non è stato firmato, mentre il servizio di spazzamento non è stato potenziato. “E si continua a ricorrere al lavoro precario, con oltre 300mila euro dati in un anno a società di lavoro interinale-dicce il capogruppo Pd a Palazzo Mayer -Michele Grimaldi-. La percentuale di lavoratori “somministrati” dell’Acse supera il 50%, il doppio rispetto al limite previsto dalla legge e le strade sono sempre più sporche, e quando miracolosamente non lo sono, non è perché migliorano l’organizzazione e le prestazioni del servizio, ma perché si continua a conferire ad Acse ordini e commesse extra-contratto a spese dei cittadini”. In città la raccolta differenziata è al 60%, sotto il limite previsto dalla legge, conferendo il titolo di maglia nera in Campania. “E come se non bastasse-aggiunge Grimaldi-, in queste settimane è giunta l’ennesima nota da parte dall’Autorità nazionale Anticorruzione, che dà ragione alle nostre segnalazioni”. L’Anac nella sua relazione precisa: “Sulla base di tali rilievi, si invita il Comune ad adempiere a quanto richiesto dalla disciplina di settore prevedendo la asseverazione del Pef in relazione alle modifiche contrattuali in corso, fermo restando che, per la Amministrazione la valutazione sulla opportunità o meno di avviare le attività di potenziamento del servizio in prossimità della scadenza contrattuale.” Nel frattempo, il Pef 2024_2025 non è stato approvato “con il rischio di danni erariali serissimi, il contratto di servizio tra Comune ed Acse continua a non essere aggiornato secondo lo schema predisposto da Arera (e cioè a non avere quei criteri di trasparenza e regolarità imposti dalla legge), e a Scafati si paga la Tari più alta della Campania”. Quindi l’affondo contro Aliberti e la sua amministrazione. “Il Sindaco, come nulla fosse, prepara con delibera di Giunta le basi per l’ennesimo ricorso amministrativo, questa volta contro l’Ente D’Ambito, perché – oramai lo abbiamo capito – l’importante per il primo cittadino non è risolvere i problemi, ma vedere felici alcuni avvocati. Ci rimane dunque una sola domanda: quella del sindaco pro-tempore della nostra città, cos’è? Incompetenza, distrazione, cattiva fede, oppure una nefasta miscela di tutte e tre caratteristiche? Quello che sappiamo, però, è che a pagarne le spese, come al solito, è la nostra Scafati”, conclude Grimaldi.