Di Adriano Falanga
E’ uno dei servizi comunali finiti sotto l’occhio del ciclone giudiziario che ha travolto Palazzo Mayer, e forse il più anomalo, almeno secondo quanto trapela dagli uffici comunali blindati per l’arrivo della commissione d’accesso. Prima l’opposizione, poi la Dia ed infine i commissari prefettizi hanno posto la loro attenzione sull’appalto per la sorveglianza degli immobili comunali. Un lungo iter di proroghe su proroghe concesse dal settore Polizia Municipale, guidato dal comandante dei caschi bianchi Alfredo d’Ambruoso. Cronache ne parlò già nell’aprile del 2015, denunciando un sistema curioso di rinnovo della convenzione, scaduta da anni, e relativa anche ad immobili non più esistenti. I beni immobili comunali sono coperti da sorveglianza notturna, questa costa intorno agli 80mila euro l’anno iva inclusa. Il servizio è stato coperto dall’istituto di vigilanza La Torre srl di Scafati in Ati con l’Europolis srl di Castel San Giorgio. Le due società di guardia privata si sono costituite in Ati nel luglio 2009 quando si aggiudicarono il servizio di vigilanza degli immobili comunali per due anni, dietro corrispettivo di 115.500 euro oltre iva. Nel luglio 2011 il contratto, registrato il 29 luglio 2009 all’Agenzia delle Entrate di Pagani è scaduto, e da allora di anno in anno si proceduto alla proroga “in attesa dell’espletamento della nuova gara”.
Il contratto di appalto fu redatto dalla dottoressa Immacolata di Saia, all’epoca segretaria e direttore generale dell’ente, autorizzata dalla legge a rogare i contratti nei quali l’ente era parte. Nel progetto tecnico allegato all’offerta con la quale gli istituti La Torre e l’Europolis si aggiudicarono la gara venivano garantiti una serie di servizi di sorveglianza per dodici immobili comunali, e tutti dovevano essere coperti da sistema di allarme collegato alla centrale operativa. Nello specifico i seguenti immobili: Autoparco di via Budi, Palazzetto dello Sport, Palamangano, ex ufficio anagrafe, uffici ex Acse, centro sociale Mariconda, Villa Comunale e centro anziani, centro sociale Santa Maria delle Grazie, scuola ex asilo nido, scuola materna traversa Schettini, Palazzo Comunale, Ex Manifattura Tabacchi oggi sede di uffici comunali. La necessità di espletare nuovo bando nasce anche perché dal 2009 ad oggi molte cose sono cambiate. Non esiste più il Palazzetto dello Sport, demolito per fare spazio all’erigendo Polo Scolastico mentre il vecchio ufficio anagrafe oggi ospita la Geset spa. Non esiste più anche l’ex nido di via Oberdan.
Ma ad attirare l’attenzione sia dell’opposizione che dell’autorità giudiziaria c’è anche dell’altro. Negli anni il Comune di Scafati ha certamente perso alcune strutture, in compenso ha però acquisito il vecchio Polverificio Borbonico e inaugurato il centro sociale di San Pietro. Qualcuno infatti avrà pensato: magari le strutture demolite sono state “tacitamente” sostituite dall’acquisizione dell’ex Polverificio e dalla costruzione del centro sociale. Niente affatto, è vero che nelle determine di pagamento l’ufficio di Polizia Municipale preposto fa riferimento alla convenzione scaduta, ma paga importi aggiuntivi rispetto agli 80mila euro stabiliti. Insomma, meno strutture, più costi. Sono questi i punti salienti su cui la commissione d’accesso guidata dal vice prefetto Malfi dovrà fare luce. Mentre l’antimafia starebbe valutando l’eventualità di assunzioni o sostegni elettorali “sospetti”, che potrebbero magari giustificare gli anni di tacito prolungamento di una convenzione non solo scaduta, ma anche variata.
ARRIVA INTANTO IL NUOVO CAPITOLATO D’APPALTO
Dopo oltre quattro anni di proroghe su proroghe, sembra essere in dirittura d’arrivo l’indizione di nuova gara d’appalto. Il settore Polizia Municipale guidato dal maggiore Alfredo D’Ambruoso ha infatti approvato, nel novembre scorso, il nuovo capitolato d’appalto. La previsione di spesa è di 300 mila euro per tre anni, importo comprensivo di iva, ed oneri vari. La gara non è ancora partita.