Di Adriano Falanga
Sequestrata la Helios, indagato l’amministratore delegato. Le attività però non sono state sospese, per evitare un fenomeno “Fonderie Pisano” anche a Scafati. Il gip Luigi Levita ha infatti ritenuto opportuno la nomina di un amministratore giudiziario dotto Luigi Palumbo, al fine di impedire il totale arresto dello stabilimento e dell’attività d’impresa, con conseguenti ricadute negative sulla gestione economica della compagine e sui relativi livelli occupazionali. Palumbo sarà affiancato dal tecnico esperto ambientale, ingegner Teresa Cianciarelli, incaricati di verificare la regolarità del funzionamento e delle lavorazioni eseguite nell’impianto sito in via Galileo Ferraris. Ieri sera si sono incontrati i direttivi dei comitati “Cappella e Oltre” e “Mariconda” per definire un’unica azione comune. Non solo, pochi giorni fa hanno anche incontrato il sindaco Pasquale Aliberti per valutare la richiesta di indicare un tecnico di loro fiducia da affiancare al primo cittadino nella conferenza dei servizi convocata per il 20 ottobre. Stamattina scioglieranno le riserve, ma non è scontata la loro adesione alla proposta del sindaco. I residenti sono soddisfatti a metà, è chiaro che prima di esultare aspettano i primi risultati prodotti da Palumbo e Cianciarelli. “Finalmente l’esasperazione dei cittadini è stata accolta dalla magistratura ponendo fine ad un grido di aiuto che si protraeva da mesi” così Michele Imparato. “Ringraziamo la magistratura che è stata tempestiva sperando di avere ottimi risultati affinché la zona ritorni ad essere vivibile – commenta la signora Maria Luisa Scafarti, che non risparmia una mezza stoccata – Mi domando perché il cittadino ha dovuto chiedere aiuto alla magistratura, come mai il coraggio di mettere fine o almeno di tener sotto controllo non è partito dalle autorità competenti? Mi dispiace che devono essere sempre i cittadini a metterci la faccia”. Non dimentica il disagio vissuto, e che tuttora vive, Carmine Gabbiano: “Abbiamo passato gli ultimi mesi tappati in casa come i topi per non far entrare quella puzza nauseante che ti faceva bruciare la gola. Questo perché, solo per gli interessi di società che, affiancate da poteri politici, si permettono di fare i loro porci comodi. Mi sembra, e lo dico da vittima del PIP, che in quest’area non era permesso lo stoccaggio e la trasformazione di alcun tipo di rifiuto. Purtroppo ancora una volta “il potere logora chi non ce l’ha”, ma dopo che gli ispettori interni alla Helios andranno via e questi si sentiranno liberi di districarsi nei loro “sporchi” affari, noi ci saremo, vigileremo, lotteremo affinché giustizia sia fatta – lancia il monito Gabbiano – E per giustizia non intendo quella della magistratura, quanto quella del “diritto alla vita”. Parlo a nome mio, dei miei figli e di tutta quella gente che pochi anni fa ha goduto di questo paradiso di terra”. Su posizioni più ferme e critiche Carmine Manzo.
“E’ la classica situazione all’italiana. Solo fumo negli occhi”. Manzo avrebbe voluto decisioni più drastiche. “Bisognava sospendere quelle lavorazioni risultate non conformi e causa dei disagi – aggiunge il residente – ma soprattutto, perché si è aspettato tanto tempo per intervenire? L’esposto è stato presentato a fine luglio”. Manzo non è contento, e non lo nasconde. “Resta l’emergenza igienico sanitaria da risolvere, e per la quale nessuno sembra preoccuparsi. Una volta qui si viveva bene, oggi siamo invasi da topi, serpenti, scarafaggi. Nessuno ha pensato di risolvere questa situazione, e i danni provocati all’intera area”. Occorre bonificare secondo Manzo, e considerare il problema per come realmente si presenta: “è una emergenza ambientale, c’è la salute dei cittadini in gioco, non bisogna perdere tutto questo tempo. Forse ciò accade perché siamo poche famiglie, ma noi non siamo cittadini di serie b e non caleremo mai la guardia”. Intanto, non è stato reso noto il monitoraggio quotidiano frutto delle verifiche della Polizia Municipale, voluto dal primo cittadino un mese fa, dopo un primo confronto con i comitati. Verifiche fatte all’esterno dell’opificio, a campione sulle decine di automezzi che stabilmente stazionano in attesa del conferimento del proprio carico di rifiuti. Probabilmente i caschi bianchi non hanno riscontrato difformità, ma c’è chi giura, tra i residenti, di avere video e foto comprovanti il contrario.
ALIBERTI: Ci fidiamo dei tecnici nominati dalla Procura. Santocchio: la commissione va avanti
L’insediamento dei tecnici nominati dalla Procura nocerina rischia di cambiare i progetti dell’amministrazione, che aveva puntato tutto sulla conferenza dei servizi riconvocata dalla Regione Campania, per il giorno 20. Quella conferenza che in un primo momento Aliberti aveva voluto disertare, delegando l’opposizione a prenderne parte, poi, incalzato anche dai residenti, e senza numeri in consiglio comunale, è dovuto ritornare sui suoi passi (e responsabilità). “La nomina di un amministratore giudiziario e di un tecnico esperto ambientale, da parte della Magistratura relativamente allo stabilimento Helios, rappresenta uno snodo importante dell’iter complessivo della vicenda – spiega il primo cittadino – Prossimo passo, infatti, è la conferenza di servizi, richiesta da questa #amministrazione, a seguito di diffide perpetrate agli organi competenti (Arpac, Asl, Regione, Provincia) tese a sollecitare I dovuti controlli presso il sito di via delle Industrie. Fino ad oggi, tali organismi, pur diffidati a fornire I pareri necessari ad una più attenta e veritiera valutazione della pericolosità del sito, non hanno prodotto nulla che potesse indurre la chiusura dello stabilimento e l’interruzione delle attività”. Tanto premesso, in dubbio la conferenza dei servizi. “Parteciperemo comunque ma in assenza di particolari segnalazioni e input da parte degli organismi componenti chiederemo il rinvio dei lavori, in quanto nutriamo profonda fiducia nell’operato della Magistratura, organismo terzo anche rispetto alla stessa conferenza di servizi. L’attività dell’Autorità mediante I tecnici nominati, così come quella del Noe, sarà sicuramente utile a fare chiarezza sull’operato della Helios e ad individuare eventuali difformità o irregolarità dell’azienda. In qualità di massima autorità sanitaria del territorio non posso che attendere con serenità l’esito dei controlli, sempre nell’interesse dei cittadini”. Insomma, questo decreto sindacale di sospensione delle attività, così come chiesto dall’opposizione, non s’ha da fare. E’ palese che il primo cittadino punta piuttosto sull’operato degli altri enti istituzionali, chiamati a dare le loro valutazioni. Non ha intenzione di fermarsi invece Mario Santocchio, presidente della commissione speciale, istituita dal consiglio comunale. “A breve sarà convocata, le sue prime azioni saranno acquisizione e lettura della documentazione relativa alla vicenda Helios – conferma Santocchio – Se riscontriamo irregolarità chiederemo la revoca e/o annullamento dei pareri e delle autorizzazioni comunali”.
SIM E GRIMALDI: Aliberti in conflitto di interessi
“A Scafati ci sono due fratelli gemelli. Uno si chiama Pasquale; l’altro Angelino. Uno fa il Sindaco; l’altro il medico. Uno amministra da otto anni Scafati; l’altro lavora dal 2005 con una azienda che si occupa di rifiuti”. L’ironia è di Michele Grimaldi, Pd. “Uno avrebbe potuto sospendere, ma non lo ha fatto, l’attività di quel sito di stoccaggio fino a quando ASL, ARPAC e altri organismi competenti avessero rassicurato tutti i cittadini sul rispetto delle autorizzazioni e sulla sicurezza ambientale; l’altro, lavorandoci, forse avrà preferito non accorgersi di nulla. Se esistesse un Pasquale Angelino Aliberti, al tempo stesso Sindaco di Scafati e medico della “Helios”, credo sarebbe opportuno si dimettesse”. Scafati in Movimento chiede al primo cittadino di non rinviare la conferenza dei servizi “e di iniziare a fare qualcosa di concreto e a metterci la faccia. Nell’area che doveva essere il volano dello sviluppo industriale locale, nessuna azienda andrà mai ad investire sapendo dei disagi che portano i rifiuti dell’azienda”. Non hanno dubbi gli attivisti, è conflitto di interessi. “Il Sindaco e la moglie Monica Paolino consigliere regionale sono da tempo in pieno conflitto di interesse nei confronti di questa società che ha creato tanti disagi all’intera comunità, come certificato dal NOE nell’ordinanza di sequestro dell’impianto. Ricordiamo che le autorizzazioni rilasciate all’Igiene Urbana risalgono al 2011, quando ancora questa era in rapporto d’interesse con la società 626 service, composta da Nello Aliberti Maurizio (fratello del sindaco Pasquale Aliberti) e da Monica Paolino: un grande gruppo con numerosi dipendenti, un grande bacino di voti. Dal lontano 2011 quindi, il primo cittadino e la moglie si sono ritrovati più volte a decidere se tutelare i cittadini e la loro salute o il proprio lavoro. Era un loro dovere politico e morale opporsi all’insediamento della Helios in via Ferraris, invece non l’hanno fatto e non è difficile ipotizzare che i motivi siano gli interessi personali. Nel 2011 emanò un ordinanza di chiusura parziale del sito della Ex-Papiro Sud che creava, con le sue esalazioni, molti disagi agli abitanti della frazione San Pietro. Allora si attivó immediatamente con i caschi bianchi per effettuare i dovuti controlli. Il sindaco, per di più, non ha saputo tutelare né i cittadini né i dipendenti del gruppo Helios, a cui tra l’altro lui effettua visite mediche. Infatti si legge nell’ordinanza che vi era “un proliferare di insetti e ratti…”. In quali condizioni permetteva lavorassero i suoi assistiti?”