Di Adriano Falanga
La Sanità, dalle parti di Scafati, oltre a essere diventata un optional oramai rasenta anche il ridicolo, e tutto questo sulle spalle di poveri cittadini bisognosi di assistenza. Non solo il pronto soccorso chiuso, ma tutto diventa maledettamente difficile e complicato, come trovare un’ambulanza disponibile. E, come da anni scriviamo su queste pagine, raggiungere il pronto soccorso di Nocera è arduo, mentre Sarno quasi impossibile. Poi una volta raggiunti si entra nel girone del purgatorio, da dove sai a che ora entri, ma non sai mai quando ne esci. Accade che una signora di 86 anni, con problemi di circolazione venosa alle gambe, necessita di intervento dei sanitari. Sono le 22:45 di mercoledi sera, in via Passanti, quando parte la richiesta di aiuto al 118. A raccontare l’episodio, dai risvolti tragicomici, è il nipote dell’’anziana, Luigi. “Ho chiamato e mi viene risposto che l’unica ambulanza disponibile arriverà da Cava Dei Tirreni – spiega il giovane, che nel frattempo ha allertato anche la locale Guardia Medica – arrivano due medici, percorrendo i circa 3 km di tragitto a piedi”. Sono intanto le 23:30, dopo pochi minuti dall’arrivo dei sanitari arriva anche l’ambulanza. Qui i medici ritengono necessario ricorrere alle cure del pronto soccorso, e (forse) sapendo bene che quello di Nocera Inferiore è al collasso (e tali sono pure alcuni reparti di degenza) decidono di ricorrere al presidio del Villa Malta di Sarno. C’è però un particolare, non conoscono la strada. “Mi chiedono il favore di scortarli davanti con l’auto” ribatte Luigi. Cosa che puntualmente avviene, e la nonnina finalmente potrà ricevere le cure, venendo dimessa in seguito in piena notte. “E’ uno schifo – si sfoga il nipote – una vergogna. Brucerò la tessera elettorale perché Scafati non gode di rispetto. Una vergogna politica sia a destra che a sinistra”. Neanche un mese fa la triste vicenda capitata al giovane Lello Granata, morto in circostanze sospette mentre era in attesa, da ore, al pronto soccorso di Nocera Inferiore. Una vicenda che ha comportato l’apertura di un’indagine della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, che ha disposto l’autopsia sul corpo del 38enne sequestrando la cartella clinica. La questione sanitaria purtroppo non accenna a calare ma anzi, più passa il tempo e più ci si rende conto dei danni che una politica scellerata e certamente incompetente ha comportato, con la revisione dell’assetto ospedaliero. Ad oggi, dopo 6 anni circa dall’attuazione del decreto 49, e nonostante il cambio di guardia in Regione Campania, da Stefano Caldoro a Enzo De Luca, ancora non sono chiare le intenzioni sul riassetto della rete dell’emergenza, assolutamente urgente e necessario da attuare. Una città come Scafati non può restare senza Pronto Soccorso, ma nonostante sembra che tutti (a chiacchiere) siano d’accordo, nulla si è ancora mosso.