Di Adriano Falanga
Il Cotucit torna a fare pressing sulla questione Ospedale Scarlato, e lo fa attraverso la minaccia di dimissioni del consigliere comunale Michele Raviotta. “Sono pronto a dimettermi per protesta qualora il presidente De Luca ci neghi un incontro, o questo risulti incompatibile alla riapertura dell’ospedale – così Raviotta a margine di una conferenza stampa – Fin dall’inizio abbiamo combattuto per la riapertura dell’ospedale sferrando duri attacchi alle istituzioni. La nostra protesta è stata sempre presente ed oggi sceglie di rompere questo silenzio assordante calato dopo le ultime elezioni, per riportare costantemente alla luce una tematica di cui tutti se ne servono per i loro interessi, ma nessuno sceglie di farne la propria battaglia”. E Il civico Raviotta decide di riprendersi la battaglia, alle porte di una quasi certa campagna elettorale per le amministrative anticipate del 2016. “Non sono legato ad alcuna poltrona, sono esclusivamente un rappresentante dei cittadini e per difendere i loro diritti sono pronto alle dimissioni ed invito i miei colleghi a fare lo stesso”.
Presente anche il responsabile del Tribunale dei Diritti Del Malato, Antonio Russo: “L’emergenza è reale e si può toccare con mano. Lo Scarlato è diventato unicamente un centro di smistamento, dove un personale inerme fronteggia un elevato numero di pazienti che sovrasta la scarsità di risorse. Il problema non è solo di Scafati, ma coinvolge inevitabilmente i paesi limitrofi ai quali reca un grave danno”. Secondo Silvio Ruotolo, componente del Cotucit: “Abbiamo cercato un dialogo costruttivo con le istituzioni in passato e continueremo a farlo, senza sosta, fino a quando non vedremo azioni concrete. La prima cosa da fare è sicuramente un incontro con l’attuale presidente della regione De Luca, per consolidare i nostri progetti”. Un incontro che se negato, o vanificato, porterà alle dimissioni di Raviotta entro fine mese. Il Governatore però, a differenza del predecessore Stefano Caldoro, non è commissario all’emergenza Sanità, competenza che resta in capo al ministero della Salute, al momento ancora impegnato a discutere sul nuovo piano ospedaliero presentato dall’uscente governo regionale di centrodestra a marzo 2015. Insomma, i presupposti sono grigi, le promesse tante, i risultati zero.