Scafati. processo Aliberti, slittano le motivazioni - Le Cronache Provincia
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Scafati. processo Aliberti, slittano le motivazioni

Scafati. processo Aliberti, slittano le motivazioni

Scafati. Entro altri novanta giorni saranno rese pubbliche le motivazioni della sentenza di assoluzione per Aliberti e altri imputati nell’ambito del processo sul presunto voto di scambio avvenuto- secondo l’Antimafia salernitana- durante le elezioni amministrative degli anni scorsi. Una tesi che non aveva trovato d’accordo i giudici del Tribunale di Nocera Inferiore che a novembre scorso avevano pronunciato l’assoluzione per tutti gli imputati perchè “il fatto non sussiste”. Non c’è più il presidente Cinzia Apicella, che è andato al Tribunale della Sorveglianza di Napoli, il compito di motivare la decisione quindi spetterà al collegio composto da Noschese, Palumbo e Sannino. Quindi, con il rinvio delle motivazioni a primavera probabile che slittino anche gli eventuali appelli della Procura salernitana (pm Rocco Alfano) contro la sentenza pronunciata il 13 novembre scorso a Nocera Inferiore. Un processo-per la magistratura inquirente smentita dai giudici-, basato sull’apporto politico che sarebbe stato dato dal clan Loreto-Ridosso sia al sindaco che all’ex consigliera regionale di Forza Italia e che ha visto sfilare sul banco dei testimoni collaboratori di giustizia e politici.  Le parole del pentito Massimo Fattoruso erano state fatte proprie da Rocco Alfano e il riferimento è sugli accordi con i clan. Secondo il fratello di “Spalluzzella” Pasquale Aliberti avrebbe fatto accordi con tutte le cosche della città di Scafati e lo disse in una udienza della primavera scorsa. I giudici invece, hanno accolto le istanze del collegio difensivo secondo cui il pentito aveva parlato di vicende provenienti dai racconti  (o confidenze) che gli sarebbero state fatte nel corso degli anni da esponenti di cosche malavitose e non vicende vissute in prima persona. Ma secondo Rocco Alfano ognuno degli imputati avrebbe avuto un ruolo nel patto con i clan scafatesi e le sentenze divenute definitive sarebbero la prova che l’accordo  esisteva e sarebbe stato stretto proprio dall’attuale sindaco. Tuttavia le contestazioni sono restate tali perchè i giudici della prima sezione penale hanno ritenuto che il “fatto non sussiste” assolvendo gli imputati da un processo durato anni.  E per quella sentenza resta da attendere ancora qualche altro mese e con le motivazioni che non sono ancora arrivate slitta anche l’eventuale appello della Dda salernitana che aveva chiesto dure condanne per tutti; dai 6 anni e 9 mesi per Aliberti ai infine 3 anni e 4 mesi per Andrea Ridosso fratello di Luigi già condannato con sentenza passata in giudicato insieme ad Alfonso Loreto e Gennaro Ridosso.