di Mario Rinaldi
“Se i conti dell’Ente non sono in ordine la responsabilità è da attribuire a chi ha amministrato in precedenza”. Questo in sostanza il messaggio che il sindaco di Scafati, Pasquale Aliberti, ha lanciato intervenendo in merito alla relazione della Corte dei Conti per la verifica triennale prevista dal Testo Unico degli Enti Locali relativamente allo stato di attuazione del piano di riequilibrio pluriennale a cui il Comune di Scafati è sottoposto. “La relazione della Corte dei Conti – ha dichiarato il sindaco Aliberti – per la verifica triennale prevista dal Testo Unico degli Enti Locali conferma solo una cosa: negli ultimi sette anni chi ha amministrato ha assunto impegni che non ha poi concretizzato, non facendo assolutamente nulla per risanare le casse del Comune e neanche per erogare servizi nell’interesse della Città. Nulla di quanto scritto nel Piano di Riequilibrio è stato realizzato, cosa che io stesso ho evidenziato davanti ai giudici della Corte dei Conti affinché capissero l’appartenenza delle responsabilità”. Il primo cittadino ha posto un quesito: “negli anni dal 2017 fino a giugno del 2023, chi ha amministrato questa città, chi aveva prodotto i debiti con AgroInvest, chi si giustificava dicendo che i servizi non venivano erogati perché il Comune era in difficoltà eco-nomica, cosa ha fatto? Abbiamo degli obiettivi da portare a compimento, è vero, ma il dissesto è davvero lontano”. Poi, il sindaco Aliberti propone anche le soluzioni per uscire fuori dalle sabbie mobili di una complicata situazione economica: “bisogna assolutamente avviare il piano di vendita delle cinque farmacie comunali – suggerisce il primo cittadino – bisogna procedere all’assegnazione e all’incasso dei primi diciassette lotti del Piano di insediamento produttivo. Bisogna rinnovare le concessioni dei loculi e delle cappelle gentilizie per fare incasso. Bisogna avviare una manifestazione di interesse sul Piano di Insediamento Produttivo vendendo lotti a scomputo delle opere di urbanizzazione. Dobbiamo accelerare il rilascio delle concessioni edilizie per aumentare gli incassi relativi agli oneri di urbanizzazione, inviare i ruoli relativi alla Tari entro il mese di maggio e “aggredire” i furbi che in questi anni non hanno pagato la Tari portando gli incassi al 35% già dalle annualità 2016, 2017, 2018. Bisogna riconoscere i debiti fuori bilancio che per sette anni non sono stati riconosciuti e che hanno prodotto un ulteriore debito, cosa che noi stiamo facendo e dobbiamo continuare a fare con senso di responsabilità. Bisogna adeguare i canoni di locazione delle case popolari, circa 50 alloggi, e recuperare i circa 300mila euro non versati nelle casse del Comune da chi occupa gli alloggi popolari. Bisogna esternalizzare le strutture sportive (i campi da tennis in via della Resistenza, il Parco Primato e il Palatenda di via Tricino) per renderli fruibili e per non aggravare il Comune con spese di manutenzione”. Una ricetta quasi “lacrime e sangue, per usare un eufemismo, tendente soprattutto a stanare gli evasori e quanti, negli anni, hanno aggirato adempimenti tributari obbligatori per legge. “Abbiamo chiuso un consuntivo 2023 in attivo – ha concluso il sindaco Aliberti – continueremo a realizzare le opere pubbliche materiali e immateriali che servono a questo paese, senza mai dire “abbiamo ereditato” ma “lavoriamo per Scafati” perché il popolo ci ha dato la possibilità di amministrare, ci ha investito di una responsabilità: far rinascere Scafati”. Una sfida, che l’amministrazione targata Aliberti ha raccolto col mandato elettorale e che intende portare a termine con tutti i buoni auspici”.