Scafati. Politica oggi: tanti generali, nessun esercito - Le Cronache
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Scafati. Politica oggi: tanti generali, nessun esercito

Scafati. Politica oggi: tanti generali, nessun esercito

Di Adriano Falanga

A Scafati molti generali, ma ben pochi soldati. E nessun generale ha mai vinto una guerra senza un esercito. E’ questa la sensazione che si vive in città, in attesa che il Consiglio dei Ministri decida sullo scioglimento del consiglio comunale, attualmente commissariato per le dimissioni del sindaco Pasquale Aliberti. E’ il trionfo delle seconde linee, e seppur dovessero mancare due anni alle elezioni, qualcuno ha pensato di partire subito in avanscoperta. “Prima o poi i soldati arriveranno” si sarà detto. Raffaele De Luca è un ex renziano, ancora prima assessore in giunta Bottoni, prima dell’era Aliberti. A Scafati De Luca ha portato il partito Repubblicano, ma non il vecchio partito “dell’edera” tanto caro a Ugo La Malfa e Giovanni Spadolini, bensì il movimento politico che si ispira ai Repubblicani americani, attualmente alla guida degli Stati Uniti con Donald Trump. Si muove a 360° l’ex assessore allo sport, e in tasca ha già un accordo con il deputato ex Pd Guglielmo Vaccaro, che seppur sconosciuto al popolino, agli addetti ai lavori è noto essere scafatese d’origine. Si vocifera anche di un possibile incontro tra il De Luca scafatese e il più noto De Luca governatore della Regione Campania. E’ certo di avere l’asso nella manica questa volta, e tenendo nascosti i nomi dei suoi soldati, Raffaele De Luca lancia l’appello ai suoi “colleghi” aspiranti candidati sindaci. “Sediamoci ad un tavolo politico destra, sinistra e centro noi candidati alla prima poltrona della città, per le amministrative del 2019 mettiamo le carte in tavola. Vediamo quanti di loro hanno le credenziali per la poltrona Mayer”. Un tavolo di confronto, a cui potrebbero aderire almeno una decina di aspiranti alla poltrona che fino a due mesi fa era saldamente sotto Pasquale Aliberti.

3-raffaele-de-luca-300x336“Vi dico io chi sono i candidati veri – profetizza il Trump scafatese – Nel 2019 Bottoni per l’area De Luca presidente e la Paolino per la destra. Si aspetta il candidato di centro”, che potrebbe essere lui, chiaramente. Sogna un polo di moderati anche Luca Celiberti, già consigliere comunale con Pasquale Aliberti nel suo primo sindacato, non riconfermato nel 2013. Come De Luca l’ex presidente della commissione Bilancio e componente del cda di Scafati Solidale, è tra i più frenetici attivisti di queste settimane. Sogna probabilmente Filippo Accardi sindaco (già assessore con Aliberti) e un cartello di liste di ispirazione centro moderata Celiberti. Qualche settimana fa addirittura aveva incontrato il senatore Enzo Fasano, coordinatore provinciale di Forza Italia, cercando il suo benestare per rifondare il partito a Scafati, offuscato dalla coppia Aliberti-Paolino. L’entusiasmo di Celiberti è stato però prontamente frenato dai vertici provinciali forzisti. Sarà pure vero che l’ex sindaco è in difficoltà giudiziaria, ma politicamente resta ancora l’uomo elettoralmente più forte in provincia di Salerno. E’ partito in quinta anche il giovane imprenditore Angelo Matrone, consigliere comunale uscente di Fratelli D’Italia. Matrone è diventato onnipresente, dando vita ad un’intensa campagna mediatica sulla sua possibile candidatura. Lui non nasconde di ambire alla carica di primo cittadino, ma confessa che il suo attivismo è conseguenza della sua passione per la città. Insomma, l’impegno politico prescinde da una candidatura a sindaco o meno. In realtà, la sensazione è che Matrone stia semplicemente cercando di consolidare una sua nicchia di elettorato, per non finire oscurato dalla figura di Cristoforo Salvati, a Scafati ancora “l’uomo forte” del partito. E Salvati non ha mai smesso il sogno di sostituire colui per il quale è stato a lungo vice: Pasquale Aliberti. Per il resto, i tempi sono certamente immaturi e ogni vero ragionamento è impossibile. I soldati vengono lasciati a fare la guerra, mentre i generali dietro le linee studiano le strategie.

 ALIBERTI: UN MANICOMIO

1-aliberti-Pasquale-2013“Leader si propongono. Pensano di guidare un popolo ma non hanno nessuno che li segue: credo stiano facendo solo una passeggiata”. Commenta così Pasquale Aliberti, sulla sua pagina Facebook, l’ondata di aspiranti candidati sindaci di questi tempi. “Resto preoccupato, tra breve, non basterà più uno psichiatra, ci vorrà un manicomio. Autoreferenziali”. Osserva dalla finestra l’ex primo cittadino, ma difficilmente resterà spettatore impassibile. Fino a che non si pronunceranno Cassazione e Ministero degli Interni gli alibertiani restano serrati tra le loro fila, certamente sono già ridimensionati rispetto al 2013, ma al momento rappresentano ancora la forza politica più quotata. Facile candidarsi a primo cittadino, poi però occorre trovare anche chi è disposto a candidarsi e in forte clima di sfiducia e di antipolitica in pochi “sognano” di diventare amministratori comunali. Guardando alle liste del 2013, sono solo gli alibertiani infatti ad essere riusciti a prendere voti e quorum in tutte le liste d’appoggio, segno tangibile di scaltrezza nel compilare le liste. E in questo, Pasquale Aliberti ha sempre riconosciuto il merito di Giovanni Cozzolino, sua “ombra” politica sul territorio. Già staffista, Cozzolino è oggi finito sul registro degli indagati nel filone d’inchiesta sul voto di scambio e rinviato a giudizio per la nota vicenda dei “fannulloni”, avendo avuto anche sei mesi di interdizione dai pubblici uffici. Lancia un appello invece Pasquale Coppola, ex presidente del consiglio nonché consigliere più votato in ambo i sindacati alibertiani. “Sperando che il comune non venga sciolto. Scafati ha bisogno delle idee di tutti i suoi cittadini. Spero che alle prossimi elezioni tante persone che hanno mostrato voglia di contribuire alla crescita della nostra città scendano in campo per fare gli amministratori e non importa se ci saranno 50 Candidati Sindaci o 1000 aspiranti consiglieri – spiega Coppola – basta che saranno persone oneste e animate dall’amore per questa città”. Un esercito insomma, disposto a impegnarsi per l’esclusivo interesse della città, come (non) è stato fatto per vicende delicate e sensibili quali l’ospedale, il fiume Sarno, gli allagamenti e in ultimo la Helios.

SCIOGLIMENTO: SI AVVICINA LA DECISIONE

Potrebbe arrivare già questa settimana o al massimo la prossima, la decisione del Ministero dell’Interno di sciogliere o meno il Comune di Scafati per infiltrazioni mafiose. Alcuni Comuni campani su cui pendeva la richiesta assieme a quello scafatese sono stati sciolti in questi giorni. Gli addetti ai lavori vogliono quindi per imminente la decisione. Non è chiaro se da Roma aspettano la decisione della Cassazione sugli arresti di Aliberti, fissata però al 7 marzo, oppure sia la Cassazione ad attendere il Ministero per decidere la “sorte” dell’ex primo cittadino. Fatto sta che il clima è di totale incertezza e anche il commissario prefettizio Vittorio Saladino non può pianificare eventuali interventi amministrativi, in quanto non è certo neanche se resterà alla guida di Palazzo Mayer. Il commissariamento straordinario potrebbe portare un diverso presidente a capo della triade di commissari. Lo stesso clima che tiene in sospeso anche i dirigenti comunali a tempo determinato di nomina sindacale, e tutti i componenti dei cda nominati dall’ex sindaco. Naturalmente, prima fra tutti anche la posizione di Immacolata di Saia, segretaria comunale, da tempo contestata dalle forze di opposizione.