Di Adriano Falanga
Anno nuovo, piano della comunicazione nuovo. Palazzo Mayer come da prassi sceglie il sovvenzionamento ad alcune testate giornalistiche per la propria comunicazione istituzionale. Il nuovo piano ha una validità di pochi mesi, scadrà infatti il prossimo mese di maggio. La novità è il passaggio dell’addetto stampa del Comune, la giornalista Lia Cutino, dal settore Piu Europa. Per lei un compenso fino al 1 aprile di 3.660 euro iva inclusa. Fino a maggio invece le convenzioni con le testate giornalistiche. L’associazione Scafati In riceverà 1.500 euro iva inclusa per pagine istituzionali sull’omonimo periodico. Mediaclub riceverà 1.500 euro per servizi televisivi da mandare in onda su alcune testate tv. Per l’emittente Lira Tv 2.500 euro iva inclusa per lo spazio “Il Punto di Pasquale Aliberti”. Salerno News riceverà un compenso di euro 625 per veicolare i comunicati stampa, oltre a prevedere uno spazio apposito per i video de “Il punto”. Il totale è di 9.785 euro iva inclusa. Non mancano le polemiche. “Tutto giusto e legittimo per un’amministrazione che ha la necessità di comunicare e rendere trasparente la propria azione amministrativa. Peccato però che spesso, la comunicazione istituzionale diventa mera propaganda senza contraddittorio, come capita settimanalmente con il Primo Cittadino impegnato in una nota Tv Locale, a spese della collettività – così Francesco Carotenuto per Scafati Arancione – Se proprio il Primo Cittadino vuole andare in Tv per propaganda o per immedesimarsi, come capita spesso, nel ruolo di Inquisitore e giudice, allora lo faccia a spese proprie, visto che la città già langue e la diseguaglianze tra cittadini diventano sempre più marcate per mancanza di opportunità e sviluppo”. Gli arancioni ritengono troppi i 10 mila euro. “In più riteniamo un’operazione di giustizia e di equità, destinare pari cifra ad altre riviste mensili locali impegnati sul territorio, che al pari di quello citato nella delibera (Scafati In, che è anche editrice del libro autobiografico del primo cittadino, ndr) si dedicano allo stesso modo per un’informazione di qualità e appassionata. Altrimenti si rischia di creare delle pericolose discrasie tra un tipo di informazione e l’altra, paventando il rischio di privilegiare un soggetto attraverso contributi pubblici”.