Di Adriano Falanga
Chiesta ufficialmente l’invio di una commissione d’accesso a Palazzo Mayer. L’atto è stato prodotto dai parlamentari del Pd Tino Iannuzzi, Simone Valiante, Valentina Paris e Assunta Tartaglione tramite un’interrogazione al Ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Le vicende amministrative del comune di Scafati sono oggetto da anni di indagini per presunte infiltrazioni camorristiche negli appalti pubblici – si legge nell’atto parlamentare – nell’ottobre 2014, il sindaco è stato rinviato a giudizio, in uno alla segretaria comunale, per deliberazioni, in relazione alle quali sono state contestate ipotesi di falso dalla procura della Repubblica di Nocera Inferiore; da ultimo, in data 18 settembre 2015, la direzione distrettuale antimafia di Salerno ha eseguito perquisizioni ed ha acquisito documenti presso gli uffici comunali e le abitazioni del sindaco, del fratello, di un componente del suo staff e della segretaria comunale, con contestuale notifica di avviso di garanzia per ipotesi di reati di associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, concussione, corruzione e abuso d’ufficio”. Citata anche Monica Paolino: “consigliera regionale della Campania, risulta indagata per ipotesi di scambio elettorale politico-mafioso e si è dimessa da presidente della commissione anticamorra e beni confiscati del consiglio regionale della Campania”. Gli onorevoli del Pd denunciano anche la questione decadenza. “Questo comportamento messo in campo da un sindaco, già rinviato a giudizio per fatti attinenti alle attività amministrative ed indagato, sempre insieme alla segretaria comunale, per ipotesi di reato molto gravi, appare agli interroganti un mezzo per superare la normativa legislativa vigente sul divieto di più di due mandati consecutivi alla carica di sindaco. Alla luce di tali sopradescritte vicende, è urgente ad avviso degli interroganti assumere ogni utile e tempestiva iniziativa istituzionale per verificare la correttezza delle procedure amministrative per la declaratoria di decadenza da parte del consiglio comunale, già in itinere e messe in campo con la convocazione del consiglio medesimo per il 17 novembre 2015”. Alla fine viene formalmente chiesta l’invio di una commissione d’accesso: “Al fine di accertare se, nell’apparato politico-amministrativo del comune di Scafati, emergano e si riscontrino infiltrazioni della criminalità organizzata, ovvero forme di condizionamento amministrativo, tali da compromettere e insidiare il libero e sereno svolgimento dell’attività amministrativa e dell’azione di governo della città”. Dal locale circolo Democrat arrivano i ringraziamenti ai loro rappresentanti parlamentari. Dal consigliere comunale Marco Cucurachi una pesante stoccata: “Le gravissime e preoccupanti violazioni amministrative, che avrebbe dovuto evitare la Segretaria comunale Immacolata Di Saia, plurindagata anche per associazione mafiosa, illustrate nell’interrogazione dei nostri parlamentari, che chiedono di verificare se sussistono le condizioni per sciogliere il Consiglio comunale di Scafati. Il fallimento politico di Aliberti, suggellato dal gravissimo quadro indiziario a carico suo, della moglie consigliere regionale, del fratello, dello staffista e della nota Supersegretaria di Casapesenna, impongono ad Aliberti una sola scelta: dimissioni, per evitare una macchia irreparabile ed indelebile sulla nostra martoriata Città”