Scafati. In aula per il processo Sarastra ieri è tornato il collaboratore di giustizia Massimo Fattoruso sentito nuovamente dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Nocera Inferiore sulle vicende legate al presunto accordo tra politica e clan a Scafati. Intanto è stata rigettata la richiesta di riascoltare Nello Longobardi già sentito in un incidente probatorio durante la fase preliinare dell’inchiesta. Per Fattoruso è stata una battaglia con il collegio difensivo tra accuse e contraddizioni da parte del pentito che ha puntato l’indice contro Aliberti dicendo che “ha fatto accordi con tutti i clan in città ” durante le varie elezioni che si sono susseguite dal 2008 al 2015. Fattoruso ha addirittura menzionato dei voti che il fratello nel 2008 avrebbe riservato al sindaco”. Dichiarazioni smontate dalle difese che hanno ribattuto colpo su colpo alle accuse del collaboratore di giustizia soprattutto con le date cui aveva fatto riferimento contro Aliberti e anche per a vicenda delle onoranze funebri di cui lui stesso sarebbe stato agevolato. Per il collegio difensivo si trattano in gran parte di vicende provenienti dai racconti (o confidenze) che gli sarebbero state fatte nel corso degli anni da esponenti di cosche malavitose e non vicende vissute in prima persona. Per i giudici la deposizione di Fattoruso è l’ultima di un teste sentito per il processo sul presunto voto scambio calendarizzando il resto delle udienze per l’8 maggio (requisitoria della Dda),12 e 29 (arringhe delle difese) per arrivare alla sentenza prevista per inizio estate, .Nessuna presenza quindi in aula di Nello Longobardi come aveva chiesto l’avvocato Gennaro Maresca (assiste il fratello del sindaco) su cui i giudici della prima sezione penale hanno sciolto la riserva ritenendo che l’imprenditore nel settore dell’industria conserviera (parte lesa) ascoltato anni fa in un incidente probatorio a Salerno non debba testimoniare avendo rilasciato dichiarazioni sei anni fa alla presenza di gup, difensori (alcuni sarebbero stati sostituiti) e pubblico ministero della Dda Vincenzo Montemurro (all’origine titolare dell’inchiesta). Dinanzi al primo collegio del tribunale di Nocera Inferiore, ci sono Pasquale Aliberti, il fratello Nello Maurizio, la moglie Monica Paolino, il factotum-staffista Giovanni Cozzolino, l’ex consigliere comunale Roberto Barchiesi, l’ex vicepresidente dell’Acse Ciro Petrucci e Andrea Ridosso, fratello di Luigi oltre ai 4 titolari delle onoranze funebri. Nel collegio difensivo tra gli altri Silverio Sica, Giuseppe Pepe, Costantino Cardiello, Gennaro Maresca, Roberto Acanfora e Gregorio Sorrento,
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