Di Adriano Falanga
Cosa resta di una foto? Poco, molto poco. Primarie del centrosinistra 2012, a contendersi la candidatura a sindaco in cinque: Corrado Scarlato, imprenditore dell’omonima e storica famiglia democristiana; Enrico Donnarumma, capogruppo Pd; Mariarosaria Vitiello, dirigente provinciale Pd e presidente associazione Spes; Michele Grimaldi, leader di Primavera non Bussa e dirigente Giovane Democratici; Ignazio Tafuro, consigliere comunale Sel. Votarono poco più di 4500 elettori e la spuntò l’imprenditore Corrado Scarlato, sostenuto da Scafati Libera promossa da Vittorio d’Alessandro. A seguito di un avviso di garanzia Scarlato fu costretto al passo indietro, ma piuttosto che procedere allo scorrimento della graduatoria (Grimaldi secondo) si preferì intavolare la discussione, tirando dentro l’ex sindaco Nicola Pesce. Nacque così la spaccatura, che vide la doppia candidatura di Pesce con liste civiche e di D’Alessandro con il Pd. Una guerra fratricida che comportò il commissariamento del circolo locale e l’espulsione per un anno di chi decise di sostenere l’ex sindaco, tra cui Michelangelo Ambrunzo. Dicevamo, da quella foto cosa resta? Corrado Scarlato questa volta sembra essere interessato a costruire un polo dei moderati, cercando sponda con Ncd, Fdi e liste civiche. Nel centrosinistra oggi per lui non c’è spazio (come sindaco) e l’esperienza passata vale da insegnamento.
Enrico Donnarumma, assieme all’ex segretario cittadino Giuseppe Di Francesco, è dato all’opera a sostegno di Pasquale Aliberti, che ha trascinato con se anche Giuseppe Sicignano, primo non eletto in Sel nel 2013 e cognato di Ignazio Tafuro. Mariarosaria Vitiello oggi appare defilata, seppur presente nel direttivo locale. Candidata alle regionali di maggio chi doveva sostenerla è venuto meno, facendola uscire quindi dai giochi per le amministrative. Resta Michele Grimaldi, anche oggi in pole con Marco Cucurachi tra i possibili papabili. Grimaldi sembra godere del sostegno dell’area deluchiana vicino all’assessore regionale Luca Cascone, anche se il suo nome non trova sponda in tutto il partito. Numeri alla mano, occorre necessariamente accantonare ogni velleità personale che possa essere d’ostacolo alla costruzione di una coalizione di largo respiro. Da qui la proposta di Scafati Arancione di indire un’assemblea pubblica di tutte le forze del centrosinistra al 24 settembre. Momenti di dialogo e confronto con i quali, sperano nel centrosinistra, lanciare i contenuti programmatici per arrivare ad un progetto unico da anteporre ai due schieramenti di centrodestra.