Di Adriano Falanga
E’ stata una lunga giornata quella di ieri per la politica scafatese, una pagina che crea un precedente istituzionale e sicuramente proietta la città nella storia. Una guerra tra istituzioni e uno scontro politico che da un lato unisce Pd e Fdi e dall’altro spacca inesorabilmente la maggioranza, che conta sei consiglieri in meno sui 15 eletti nel 2013, tre oramai fuoriusciti (Pasquale Coppola, Pasquale Vitiello e Stefano Cirillo) e tre in dissenso sul voto anticipato tramite decadenza (Roberto Barchiesi, Pasquale De Quattro, Alfonso Carotenuto). La mattinata si apre con i consiglieri di minoranza presentare un esposto in Procura a Nocera Inferiore contro Teresa Formisano, Sindaco e altri, successivamente recarsi dal Prefetto. Con loro Pasquale Coppola, presidente esautorato del consiglio comunale e Pasquale Vitiello, oramai indipendente. Coppola poco prima aveva formalmente diffidato i consiglieri comunali a prendere parte al consiglio convocato da Teresa Formisano per ieri sera. Nel pomeriggio in conferenza stampa vengono esposte le loro ragioni. A presenziare: Cristoforo Salvati, Mario Santocchio e Angelo Matrone per Fratelli D’Italia, mentre per il Partito Democratico ci sono Nicola Pesce, Michelangelo Ambrunzo, Marco Cucurachi e Michele Grimaldi.
“Il Tuel è chiaro e norma modi e tempistica del procedimento di decadenza. Abbiamo ritenuto opportuno tutelare le Istituzioni nelle sedi opportune – diranno i consiglieri d’opposizione – Coppola ha fatto gli interessi del consiglio comunale”. Angelo Matrone la definisce “una battaglia per la democrazia, siamo di fronte ad un fatto grave e immorale”. Ambrunzo: “C’è un palese interesse personale di Aliberti verso il potere”. Accantonato lo scontro politico ideologico, in quanto: “stiamo difendendo il nostro diritto alla libertà” aggiungerà Pesce. Categorico Michele Grimaldi: “Il nostro è un patto in difesa della libertà e legalità. Vorremmo parlare di problemi seri che interessano la città, ma siamo costretti a seguire i deliri del sindaco. La decadenza non è stata prevista per il terzo mandato, vietato dalla legge, questa si chiama truffa. L’unico che può surrogare il presidente del consiglio è il Prefetto”. Cita il “codice Di Saia” Marco Cucurachi, che punta il dito contro la segretaria comunale. Accusa invece l’avvocato Romano, Mario Santocchio, reo di essere in una posizione di incompatibilità, perché iscritto all’albo degli avvocati e nel contempo dipendente a tempo determinato. “Scafati oramai è una Fort Apache, le istituzioni sono sotto attacco” è quanto aggiunge Cristoforo Salvati. La delegazione di consiglieri in Prefettura è stata ricevuta dal vicario Francesco Forlenza, che nel primo pomeriggio invierà una nota a Palazzo Mayer. Nel documento viene evidenziata l’illegittimità della convocazione da parte della Formisano e tenuto conto che sono stati già fissati due consigli comunali (il primo e nove dicembre) viene chiesto di valutare l’opportunità di annullare la convocazione del consiglio.
Invito non raccolto dalla maggioranza, che alle 20:30 si riunisce regolarmente assieme a Michele Raviotta e Filippo Quartucci, oramai al fianco di Pasquale Aliberti. Sarà Angelo Matrone a leggere in aula un documento redatto a nome della minoranza, salvo poi lasciare la seduta. Ad aprire la seduta Teresa Formisano che nel rivendicare la correttezza della procedura di convocazione, spiega che eventuali illegittimità saranno valutate in sede giudiziaria. Si accusa Coppola, reo di non aver rispettato il deliberato del 17 novembre. “Siamo qui a fare il nostro dovere, non venire avrebbe significato riconoscere di avere sbagliato. Sarà un giudice terzo a giudicare” arringa Brigida Marra. “Al Prefetto hanno rappresentato uno spaccato falso della realtà – dirà Aliberti – oltre alla decadenza c’è un importante tema sociale da votare subito (convenzione Acse, ndr). Hanno raccontato solo la loro versione, e poi è falso che stamattina c’era anche un consigliere di maggioranza, come scritto nella nota prefettizia”. Aliberti si riferisce a Pasquale Vitiello, che seppur non ha mai ufficializzato l’uscita dalla maggioranza, è però stato messo fuori e non invitato alle riunioni già da mesi. “Il Prefetto ha solo fatto un parere non ordinante sulla base di quello che è stato rappresentato – poi accusa il suo ex alleato Coppola – ho provato a chiamarlo più volte per un confronto ma non sono mai riuscito a parlare con lui, o aveva spento o non rispondeva”.
La decadenza viene votata all’unanimità, inserito un emendamento che prevede l’autoconvocazione per la terza seduta al 9 dicembre, data già fissata dal presidente Coppola. Il punto è che in quella data non si capirà se sarà discussa la seconda o terza seduta sulla decadenza. Si prospetta un ingorgo istituzionale che avrà lunghi strascichi giudiziari. Da segnalare, infine, l’intervento della segretaria Immacolata Di Saia che sulla legittimità della seduta ha spiegato: “la segretaria non esprime parere di legittimità, la mia presenza è un atto dovuto. L’assenza del presidente è stata accertata dal consigliere anziano Teresa Formisano”. Anche questo è un punto da chiarire, perché il consigliere anziano è lo stesso Coppola, la Formisano è solo seconda. Approvato anche il prolungamento di un anno ai cinque già concessi all’Acse per il servizio della sosta a pagamento mentre suona come una beffa il rinvio al primo dicembre del voto sull’assestamento di bilancio. L’urgenza in questo caso è rimandata.
Adriano Falanga