Di Adriano Falanga
Si terrà il 12 ottobre il consiglio comunale sulla vicenda Helios, e nella stessa seduta, si aprirà anche il procedimento per la decadenza di Mimmo Casciello, chiamato a scegliere se restare consigliere comunale o vice presidente Acse. Entrambe gli argomenti nascono su richiesta di forze di minoranza. La vicenda Helios si trascina da tempo ormai, e fino ad oggi la massima Istituzione cittadina si mai era stata chiamata a pronunciarsi sulla contestatissima azienda che in area Pip stocca e lavora i rifiuti, anche speciali. Due le proposte: l’istituzione di una commissione speciale che verifichi le autorizzazioni dell’azienda, e la modifica dell’articolo 5 delle norme di attuazione del Pip, con l’aggiunta di un lungo elenco di tipologie d’impresa da escludere dall’area, ritenute nocive per la salute pubblica. Un elenco su cui l’ingegnere Nicola Fienga, dirigente del settore Urbanistica, ha chiesto il parere della Asl, ritenendolo fondamentale. Una scelta questa che ha sollevato un vespaio di polemiche, perché di fatto poteva ritardare la convocazione del consiglio. “Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità sulla vicenda Helios, ma non possiamo esprimere pareri che non rientrano nelle nostre competenze. Le strumentalizzazioni di questa opposizione sono ormai cosa nota – puntualizza l’assessore Nicola Acanfora – dispiace che venga messa in discussione la celerità e la bontà del lavoro del nostro dirigente Fienga, persona seria e competente, che svolge con rigore e dedizione il suo lavoro”. Ha una diversa veduta Mario Santocchio, tra i cinque firmatari della modifica al regolamento Pip: “C’è una regia occulta che ostacola il Consiglio Comunale e cerca di creare confusione tra le competenza del Comune e quelle dell’ASL. Noi abbiamo presentato una proposta con valenza urbanistica il parere deve riguardare questo aspetto e non altri”. Tra i firmatari anche Pasquale Vitiello, ex consigliere di maggioranza. “Rammendo, a chi fa sterili polemiche, che il governo del territorio, cioè la pianificazione urbanistica, è di esclusiva competenza del consiglio comunale, lo sancisce la norma ed è regolato dai vari strumenti che nel tempo si sono susseguiti, piano di fabbricazione, piano regolatore generale, piano insediamenti produttivi. Strano è che le polemiche arrivino pure dall’assessore al ramo – rilancia Vitiello – Leggessero almeno la proposta, e con serenità, se ritengono la stessa utile la votano. Non siamo contro nessuna attività, solo che il contesto urbanistico in cui è insediato il nostro pip non può non essere tenuto presente”.
HELIOS: massima serenità anche in caso di consiglio comunale. Operiamo nel rispetto delle norme vigenti
“È giusto che la politica faccia il suo corso. Diatribe che non hanno mai inciso e mai incideranno sulla correttezza dell’operato di Helios, che lavora nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza ambientale e di sicurezza sul lavoro”. Così in una nota stampa l’azienda di via Ferraris. “L’azienda esprime perciò la massima serenità anche in vista di un consiglio comunale monotematico sulle autorizzazioni. Conferenze stampa ad effetto come quella riportata in questi giorni dai quotidiani non possono gettare ombre, nonostante le presunte richieste di pareri sovracomunali, sulla gestione dell’impianto, realizzato con tutte le migliori tecnologie disponibili di ultima generazione, proprio per rendere un servizio avanzato all’ambiente e della collettività. Sin dalla sua costituzione Helios si è impegnata affinché lo sviluppo delle proprie attività fosse sostenibile e compatibile con l’ambiente che le ospita, mantenendo un giusto equilibrio tra responsabilità sociale, ambientale, economica e salvaguardia della salute dei lavoratori e dei cittadini. Un esempio su tutti, a dimostrazione di ciò, è il controllo effettuato presso lo stabilimento di Scafati da parte del Consorzio Italiano Compostatori (Cic) che ha fornito esiti positivi sulla qualità deli rifiuti organici gestiti. Controlli del genere sono di routine per un’attività come quella della Helios, soggetta a continue verifiche ed adempimenti – prosegue la nota – Stesso esito positivo hanno dato anche i controlli effettuati nel corso del tempo da Enti e Ministeri. Il Consorzio compostatori, in particolare, ha avuto il compito di verificare la qualità dei rifiuti biodegradabili che giornalmente vengono avviati ai diversi impianti di compostaggio dislocati fuori della regione Campania. L’indagine, riconosciuta dal sistema nazionale, ha riguardato tutta la filiera di gestione dei rifiuti organici a partire dal flusso di rifiuti che dai Comuni di competenza raggiunge lo stabilimento”.