Di Adriano Falanga
C’era una volta la Scafati vuota a Luglio, quella “volta” che le ferie erano ancora chiamate “villeggiatura” e la città diventava vivibile e meno caotica. Quella “volta” è oramai lontana però, complice la crisi, Scafati non si svuota più e il caos che l’accompagna continua a regnare. In particolare il dito è puntato contro il traffico cittadino, che diventa estenuante e stressante oltremodo dal casello autostradale fino alla nuova fontana/rotonda su corso Nazionale. E così gli scafatesi si sono divisi in due categorie, quelli pro e quelli contro la nuova rotatoria. I primi addebitano le colpe agli automobilisti indisciplinati, sostenendo anche che la colpa prinicipale sia della rotatoria fuori al casello autostradale, di competenza del comune di Pompei: “è sicuramente quella più caricata, insieme alla doppia rotatoria di conseguenza il traffico si ripercuote su via Martiri D’Ungheria a Scafati” si legge in rete.
C’è chi poi ritiene la nuova rotonda voluta dall’amministrazione Aliberti causa accentuante i problemi di viabilità da sempre esistenti. Tra questi il professor Gianpiero Russo, docente alla Federico II°. Russo ha una sua proposta. “Per prima cosa andrebbe studiato un piano viario degno di questo nome da persone competenti – spiega il professore, nel 2013 tra i papabili sfidanti contro l’uscente sindaco Pasquale Aliberti – Lancio una sfida: mi farò promotore insieme a chi vorrà partecipare, privati, associazioni, e la Consulta del Commercio si è già dichiarata favorevole, di istituire borse di studio su concorso per laureati scafatesi in ingegneria che come elaborato di laurea portino la migliore tesi sull’argomento”. Che siano i neo ingegneri scafatesi a studiare la questione, secondo Russo, che lancia una stoccata: “le competenze ed i giovani avanti e prima di tante stupidaggini e chiacchiere da bar”.