Scafati. Dati disoccupazione: "numeri allarmanti" secondo Scafati Arancione - Le Cronache
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Scafati. Dati disoccupazione: “numeri allarmanti” secondo Scafati Arancione

Scafati. Dati disoccupazione: “numeri allarmanti” secondo Scafati Arancione

Di Adriano Falanga

L’occupazione non cresce, la disoccupazione a Scafati registra un 18,6% (Istat 2013) dato superiore alla media provinciale del 17,3%. Dopo il nostro articolo interviene Scafati Arancione. “Numeri allarmanti, specchio di una realtà sempre più avvitata incapace di creare condizioni per lo sviluppo e opportunità per la nostra gente – così il portavoce Francesco Carotenuto, che cita un altro dato – ogni anno abbandonano la città circa 700 giovani dai 16 ai 29 anni con un invecchiamento costante del nostro paese e una fuga sempre maggiore delle nostre eccellenze, spesso con alte formazioni specifiche. Le politiche sul lavoro e sullo sviluppo si sono rivelate del tutto inadeguate in questi anni per affrontare con maggior vigore questo vero e proprio dramma sociale”. Secondo l’attivista di centrosinistra: “C’è la necessità di affrontare queste sfide con gli strumenti adeguati che diano risposte dinamiche e innovative: una nostra priorità sarà quella di sfruttare gli spazi vuoti della ex manifattura per creare delle start-up, intercettando giovani eccellenze imprenditoriali che vogliono investire nel nostro paese nel settore dei beni e servizi; l’individuazione di zone franche per incentivare gli imprenditori nel settore industriale mediante sgravi fiscali in materia di fiscalità comunale, pensiamo all’area ex coopmes; pretenderemo che le clausole sociali vengano fissate per ogni gara pubblica così da garantire manodopera locale; utilizzare voucher sociali per potenziare attività di ordinaria manutenzione e usare i buoni lavoro per attività socialmente utili; prestare maggiore attenzione al settore primario e incentivare le nostre realtà agricole con attività di slancio, ad esempio mercati a km 0 e necessariamente ridurre le aliquote della fiscalità comunale come Tasi e Imu e rivedere completamente il sistema Tari in un ottica della progressività e di incentivi a differenziare”.