Di Adriano Falanga
Sarà in buona compagnia la segretaria comunale Immacolata di Saia con l’arrivo della triade commissariale straordinaria. C’è tanta Caserta nei tre componenti, un po’ come stare “a casa sua”, essendo originaria di Aversa. E’ di Santa Maria a Vico il prefetto a capo della triade, Gerardina Basilicata. Non solo, la Di Saia e il funzionario ministeriale hanno già collaborato, ovviamente ognuna con il rispettivo ruolo, in altre amministrazioni sciolte e commissariate. Sarà un ritrovarsi il loro, più che una sorpresa. E’ invece di Casagiove la dottoressa Maria De Angelis, già commissario a Volla. La De Angelis è stata riconfermata, in quanto già vice dell’uscente prefetto Vittorio Saladino. Una riconferma neanche tanto celata, considerato che voci di corridoio già davano per certa la sua permanenza a Scafati. Gli addetti ai lavori parlano di rapporti cordiali tra la Di Saia e la De Angelis. Non è di Caserta invece il solo Augusto Polito, con alle spalle numerosi incarichi in Oiv e Nuclei di Valutazione campani, tra cui Torre Annunziata. In più enti ha collaborato con il dottor Antonio Ruocco, ultimo presidente del nucleo di Valutazione di Scafati. Un curriculum di tutto rispetto quello della Basilicata, che dovrebbe arrivare a Palazzo Mayer la settimana prossima. Ha guidato le commissioni straordinarie di comuni importanti quali Casal Di Principe, San Felice a Cancello, Lusciano, Carinaro, Santa Maria Capua Vetere, Mondragone. Eppure la sua nomina non entusiasma particolarmente le forze politiche locali, su tutti il meet up cinque stelle di Scafati in Movimento. “Facciamo i nostri migliori auguri di buon lavoro ai nuovi Commissari. Attendiamo gli sviluppi del loro lavoro che ci aspettiamo sia all’insegna della discontinuità rispetto al passato e dunque vi sia uno stravolgimento della macchina amministrativa, il minimo che ci si possa attendere in un comune sciolto con la grave accusa di infiltrazione della criminalità organizzata. – premettono gli attivisti, che poi passano alle perplessità – Da alcune notizie che abbiamo appreso, articoli di stampa uno anche di una testata nazionale, siamo rimasti però alquanto perplessi e preoccupati per le accuse lanciate a mezzo stampa che lasciano intravedere dubbi e perplessità in merito all’operato del Prefetto Basilicata rispetto ad alcuni documenti riguardanti società vicine ad ambienti dell’ex sottosegretario Nicola Cosentino. In ogni caso non ci lasciamo condizionare: solo il lavoro nei primi mesi darà la possibilità di dare un giudizio certo. Sono tante le coincidenze che vedono i tre in vicinanza con l’area politica di centro destra, sempre da quanto si apprende dalla stampa, oltre ad aver avuto incarichi in comuni governati sempre dal centro destra come nel caso del commissario Polito”. Non vogliono fasciarsi la testa prima di rompersela i grillini, ma promettono di tenere alta la guardia, ammesso ce ne fosse bisogno. “Nei primi mesi se non dovessimo vedere una svolta radicale dell’andamento amministrativo e un repulisti generale nella conduzione della nostra città non mancheremo nel chiedere ai nostri parlamentari, con un’interrogazione al ministro, di fare luce – promettono gli attivisti – Speriamo però, che i nostri dubbi e le nostre perplessità siano smentite dai fatti che ci sottoporrà la triade commissariale con provvedimenti idonei per dare l’opportunità alla città di cambiare ristabilendo ordine e legalità”.
GLI ARTICOLI
Scafati in Movimento nelle sue perplessità fa richiamo ad una serie di articoli e inchieste giornalistiche che vedono al centro la figura di Gerardina Basilicata. Si fa cenno a presunti legami politici con l’ex sottosegretario e uomo forte di Forza Italia Nicola Cosentino, pochi mesi fa condannato a nove anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione camorristica. Sentenza emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Parla della Basilicata sia la testata nazionale Repubblica che il blog dell’associazione Caponnetto “comitato antimafia.it”, ma a racchiudere in sintesi le vicende attenzionate è la testata “La voce delle voci” storica testata che ha avuto tra i suoi direttori anche il noto Michele Santoro. A parlarne è l’inchiesta intitolata “I Prefetti e il Fattore C”, dove C sta per Cosentino. “Mentre l’assalto del crimine organizzato si estende a tutte le regioni italiane, noi andiamo a vedere cosa succede nei centri vitali dello Stato, quelle Prefetture che rappresentano il baluardo della legalità sul territorio. Da Roma a Napoli, da Crotone a Genova, ecco alcune situazioni che dovrebbero far riflettere. Con una serie di collegamenti che molto spesso vedono in pista esponenti di provenienza Campania, tutti con l’imprimatur di un coordinatore Pdl come Cosentino ‘o Mericano” scrive l’autrice Rita Pennarola il 3 febbraio 2013. Nel dettaglio, a scuotere Scafati in Movimento è proprio la parte in cui viene citata Gerardina Basilicata, che riportiamo integralmente. “Chi aveva lavorato a lungo in prefettura Caserta sul caso del Consorzio Eco4 (riconducibile a Nicola Cosentino, ndr) era stata Gerardina Basilicata, attuale prefetto di Savona. Dopo avere a lungo esaminato il fascicolo rovente sulle possibili infiltrazioni mafiose, la dottoressa Basilicata decise che per quel consorzio non era il caso di emanare l’interdittiva antimafia. «E di fatto – ricordano in ambienti investigativi – incredibilmente quel provvedimento all’Eco4 non e’ mai stato applicato…». Considerata negli ambienti prefettizi una cosentiniana di ferro, la Basilicata ha fatto “la gavetta” a Napoli quando a reggere la prefettura c’era Alessandro Pansa. «Una carriera strabiliante, quella della dottoressa Basilicata – ricordano in piazza del Plebiscito, sede della Prefettura Napoli – tanto che ad oggi e’ forse l’unica in Italia ad essere stata nominata prefetto direttamente dalla carica di capo gabinetto, saltando cosi’ un bel po’ di ruoli intermedi». La nomina a prefetto era arrivata con Roberto Maroni ministro, scontato quindi il placet di Cosentino (dicembre 2010, ndr). Ma il prestigioso incarico a Savona le e’ stato attribuito il 10 gennaio scorso (2013, ndr), governo Monti, ad opera del nuovo titolare del Viminale, Anna Maria Cancellieri. Quest’ultima, prefetto di lungo corso, all’indomani del suo insediamento ha del resto confermato nel suo ruolo apicale di capo gabinetto un altro “uomo macchina” legato a Cosentino da profondi sentimenti di reciproca stima: il prefetto napoletano Giuseppe Procaccini”. Probabilmente tra i corridoi di Palazzo Mayer ci si aspettava la nomina di funzionari del posto, o quantomeno di area geografica. Ma la ruota del Viminale si è fermata nel casertano. Sicuramente perché ci sono personalità con maggiori e spiccate competenze e conoscenze in materia.