Scafati. A Scafati ancora un richiamo di un lotto di friarielli alla napoletana a marchio “Terra Mia”. Il ministero della Salute ha segnalato il ritiro precauzionale del lotto 280325 con scadenza 28 marzo 2028. L’azienda produttrice è sempre quella di Stefano Amura, con stabilimento in via Cangiani, già coinvolta nei precedenti richiami di prodotti simili a marchio “Bel Sapore” e “Vittoria”. ll nuovo richiamo di “Terra Mia” aggiunge un ulteriore capitolo a una vicenda già segnata dalla paura e dalla rabbia delle famiglie. Gli investigatori indagano sulla filiera alimentare, cercando di capire se la contaminazione sia avvenuta già in fase di confezionamento o durante la conservazione dei prodotti nel food truck. Intanto a Napoli, tra dolore e rabbia, ieri si sono svolti i funerali di Luigi Di Sarno, 52 anni, originario di Pagani morto per intossicazione da botulino dopo aver mangiato un panino sul lungomare di Diamante, in Calabria. Nella chiesa del Santissimo Rosario a Poggioreale, parenti e amici hanno accompagnato il feretro, chiedendo giustizia. «Non si può morire nel 2025 per un panino – hanno detto alcuni familiari – perché i medici non hanno capito che i sintomi erano riconducibili proprio all’avvelenamento da botulino?». Di Sarno è una delle due vittime del focolaio alimentare insieme a Tamara D’Acunto, 45 anni. Il cluster si è sviluppato dopo che entrambe avevano consumato panini con salsiccia e friarielli da un food truck sul lungomare di Diamante. . La Procura di Paola ha iscritto 10 persone nel registro degli indagati. Tra queste ci sono l’ambulante che ha venduto i panini, tre responsabili delle aziende produttrici dei friarielli e sei medici delle strutture sanitarie del Cosentino che hanno avuto in cura Di Sarno e D’Acunto prima del decesso.





