SCAFATI. E’ botta e risposta tra il sindaco e il presidente del consiglio comunale, e il nocciolo sembra essere sempre la decadenza. Aliberti scrive a Coppola chiedendo la convocazione d’urgenza, per il 27 novembre, del consiglio comunale. Si deve votare l’assestamento di bilancio, e la legge indica entro il 30 novembre la data, pena il commissariamento dell’ente. Nella missiva, il sindaco non lesina di ricordare al presidente del consiglio comunale che riceve una indennità affinché svolga il suo ruolo con diligenza, per cui si chiede la presenza a Palazzo di Città. La proposta di deliberazione per la seconda discussione sulla decadenza è già pronta e depositata in segreteria per essere messa all’ordine del giorno, è chiaro quindi che entro il 27 assieme all’assestamento di bilancio (obbligatorio per legge) sarà discussa anche la decadenza, fatto salvo la volontà di Coppola di inserire anche questo argomento. Già, perché da un lato c’è la maggioranza e l’ufficio Avvocatura che premono per discuterne entro il 29, mentre dall’altro lato c’è l’opposizione che chiede a Coppola il pieno rispetto della legge, che impone di aspettare dieci giorni dalla prima delibera consiliare e quindi consiglio convocabile dopo il 29. Nel frattempo il presidente del consiglio risponde ad Aliberti, e con “profonda indignazione” lo invita al rispetto dei ruoli, lamentando un’ingerenza nei suo confronti. “Fra le competenze del sindaco non rientrano di certo il darmi lezioni o di vigilare sulla mia presenza al Comune” scrive Coppola, indirizzando tutto, anche stavolta, al Prefetto. Non solo, il capo dei consiglieri comunali specifica che volendo convocare il consiglio per l’assestamento al Bilancio non può farlo, in quanto in segreteria ancora non è depositato nessun atto, finanche la proposta di delibazione con tanto di parere dei Revisori dei Conti. “Pertanto, nella sua funzione di sindaco – conclude Coppola – avrebbe fatto meglio a rivolgersi ad altri per eventuali rimedi o inadempienze, e non al sottoscritto”.
Adriano Falanga
La diffida: o il consiglio comunale lo convoca il presidente Coppola o lo farà la Formisano
SCAFATI. Teresa Formisano convoca il Consiglio: questa sarebbe l’ultima chance per il sindaco per tentare la decadenza lampo. Il consigliere capogruppo di Forza Italia, Teresa Formisano, vicepresidente del consiglio comunale, sarebbe pronta a convocare il prossimo consiglio comunale nel caso in cui il presidente Pasquale Coppola tardasse oltre la giornata di oggi. Queste le ultime indiscrezioni che vedrebbero già attivo la Formisano nel raccogliere le firme di un documento per la convocazione della prossima adunata consiliare. Una procedura inconsueta che si inserisce nel lungo braccio di ferro tra il sindaco Aliberti e il presidente Coppola. Da un lato il sindaco cerca con ogni mezzo lecito di chiudere il procedimento di decadenza prima della metà di dicembre, in modo da potersi ricandidare alla carica di sindaco per la terza volta. Dall’altro lato il presidente del consiglio comunale stretto tra la maggioranza che spinge per accelerare le procedure di decadenza e le resistenze dell’opposizione che lo invitano a rispettare i tempi di legge. Un presidente del consiglio comunale che ieri si era recato a palazzo Mayer per convocare il consiglio richiesto urgentemente dal sindaco sugli assestamenti di bilancio ma non risulterebbe ancora pronta la documentazione. Molti sono dell’idea che l’urgenza sulla convocazione del consiglio sugli assestamenti di bilancio sia solo un paravento per inserire l’argomento decadenza e la mozione di sfiducia al presidente Coppola. Domani al massimo ci sarà la decisione. Ecco il documento di stasera alle sei sulla richiesta ultima del sindaco per la convocazione. Tra i firmatari spunta anche il consigliere ex dell’opposizione, Michele Raviotta insieme ad altri di maggioranza. Nel documento di legge di una «ipotetica assenza del Presidente del consiglio dall’esercizio delle funzioni piene, come da ultimo riferito dal Sindaco nella nota trasmessaci ieri. Lei, sig. Presidente, ha gia tenuto un comportamento anomalo per la convocazione del consiglio comunale del 17 novembre., rimanendo sordo alle reiterate nostre richieste; successivamente alla seduta di consiglio comunale del 17, Lei non si e reso reperibile, sia dai messi comunali sia rispetto ai dipendenti del settore organi istituzionali: restiamo basiti, perché nelle vicende politiche non vanno messi di mezzo i dipendenti, peraltro inseriti nel settore organi istituzionali da oltre vent’anni e con i quali Lei ha sempre collaborato e svolto le sue funzioni sin qui correttamente» scrivono i consiglieri che poi ripercorrono l’iter svolto finora. «Pur comprendendo le difficolta politiche del momento, trattandosi di argomenti che interessano la massima carica dell’ente, rimarchiamo che bisogna sempre operare nel rispetto della norma, senza favoritismi e senza determinare il protrarsi immotivato degli adempimenti amministrativi, lasciando così l’intera amministrazione in un empasse deleterio… (la legge) impone infatti al Consiglio Comunale, in presenza di una causa di incompatibilità anche sopravvenuta, quale atto dovuto e di ufficio la relativa contestazione all’amministratore locale, iter in corso e che bisogna portare avanti a termini di legge, onde evitare di incorrere in omissioni od eventuali abusi d’ufficio. Tutto ciò premesso… chiediamo che il Consiglio Comunale sia fissato per il giorno 27 Novembre… La presente viene inviata per quanto di competeriza anche al vicepresidente del consiglio, affinchè provveda in via di supplenza nell‘ipotesi in cui perdurasse l’inerzia del Presidente, invitandola a convocare il Consiglio comunale entro 48 ore dalla data fissata, con i poteri concessi dalla normativa vigente».
Gennaro Avagnano