SCAFATI. Ucciso da una bastonata o da una martellata alla testa, mentre con un coltelo avrebbero procurato diverse ferite in varie parte del corpo. Questo l’eseito dell’autopsia sul cadavere del marocchino Mohamed Assam, assassinato brutalmente nella sua abitazione nel Cortile Fienga di via San Pietro. E ad agire potrebbero essere state anche più persone, di grossa stazza. Il 32enne, secondo i primi risultati dell’esame autoptico avrebbe solo per pochi istanti cercato di difendersi: forse preso di sorpresa non ha avuto più la forza di opporsi ai suoi o al suo killer che hanno continuato a colpirlo. Nei prossimi giorni, il medico legale Antonio Mirabella, incontrerà i carabinieri per avere più chiara la vicenda. Parallelamente si indaga a tutto campo per capire cosa sia successo al 32enne. I carabinieri del reparto territoriale di Nocera in questi giorni stanno cercando di stringere il cerchio sugli assassini di Mohammed Assam. La pista più battuta resta quella di una spedizione punitiva ed inoltre sembra sempre più accreditata l’ipotesi secondo cui a compiere questo vile gesto sia stato uno o più connazionali del 32enne. Una sorta di resa dei conti per un misfatto che lo stesso Mohammed Assam avrebbe compiuto. Ieri in questo senso, sono state effettuate diverse perquisizioni a casa di alcuni extracomunitari presenti a San Pietro e che avrebbero avuto dei litigi in passato con il 32enne. Eppure il giovane, molto conosciuto in città, era benvoluto e nessuno poteva immaginare per lui una fine del genere. Picchiato ferocemente, è stato lasciato attaccato al letto come un sacco di patate, per oltre 24 è morto il giorno dopo in ospedale a Nocera Inferiore. Una tragedia che ha scosso la comunità che chiede maggiore sicurezza e più controlli per impedire che fatti del genere si ripetano. (v.c.)
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