Scafati. Appalti e tangenti, Aliberti: "baggianate dell'opposizione, Voccia? Suo nemico è il cognato" - Le Cronache
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Scafati. Appalti e tangenti, Aliberti: “baggianate dell’opposizione, Voccia? Suo nemico è il cognato”

Scafati. Appalti e tangenti, Aliberti: “baggianate dell’opposizione, Voccia? Suo nemico è il cognato”

Di Adriano Falanga

“L’ingegnere Voccia non si è mai occupato di gare d’appalto ma ha avuto nella fase iniziale del piano di reindustrializzazione della ex Copmes una collaborazione che ci ha consentito solo di avviare il progetto”. Così Pasquale Aliberti, replicando alle forze di minoranza che chiedono insistentemente di fare luce sui suoi rapporti con l’ingegnere Aurelio Voccia De Felice, ritenuto dalla minoranza il “colletto bianco” negli appalti Aipa e Geset. Lo stesso professionista che avrebbe pagato una tangente ai clan camorristici di 30 mila euro, per conto della ex società che gestiva i parcheggi, la milanese Aipa. “Da queste baggianate che continuamente scrivono sui giornali ho la percezione che molti della opposizione siano ancora sotto effetto di psicofarmaci post campagna elettorale. Dispiace che il più acerrimo nemico dell’ingegnere Voccia sia diventato a distanza di anni e dopo una lunga collaborazione lavorativa il suo stesso cognato – continua il sindaco, alludendo tra le righe al consigliere del Pd Marco Cucurachi – Se la questione è familiare sarebbe opportuno tenere fuori il Comune dalla discussione”. Aliberti ripete ancora una volta che la sua funzione di sindaco lo tiene distante dagli appalti: “Se hanno sospetti è perché credono che come in passato il sindaco e gli amministratori fossero dediti a questo tipo di attività che non è contemplata, invece, nelle funzioni di un sindaco o di un consigliere. Sono anche personaggetti di memoria corta. Dimenticano infatti che l’appalto AIPA era stato già definito prima che io diventassi sindaco con una modalità mai condivisa perché ero oppositore e provavo a difendere i diritti e le richieste dei concittadini”. Tra l’Acse e l’Aipa il contratto è scaduto nel novembre 2014, e le due società sono oggi finite anche davanti al magistrato per un contenzioso legato al saldo del canone che l’Aipa deve ancora versare alla partecipata scafatese. Dopo una serie di trattative, si arrivò ad una transazione di rateizzazione e revisione del credito vantato dall’Acse. L’atto transattivo revisionava i canoni del 2013 e 2014 in euro 71.323,52 che l’Aipa avrebbe dovuto versare in 4 rate con scadenza mensile a partire dal 20 gennaio 2015. Nessuna scadenza è stata però onorata. Da qui la decisione dello Cda guidato dal presidente Eduardo D’Angolo e dal direttore generale Salvatore De Vivo di dare mandato all’avvocato di fiducia per adire alle vie legali. E parlando di parcheggi, Cronache ieri ha anticipato la notizia dell’apertura di un fascicolo presso la Procura di Nocera Inferiore per una presunta richiesta estorsiva che due uomini avrebbero fatto ai vertici della società, guidata dall’amministratore Luigi Monti. “Non sapevo della richiesta di tangente a Publiparking – così il primo cittadino –  Sarà mio compito avvisare la Tenenza dei Carabinieri del grave fatto raccontato dal giornale”. E sulla stessa posizione anche l’Acse, che si dice all’oscuro di tutto e di aver appreso la notizia solo dalla lettura del quotidiano.

STRUTTURA ABUSIVA E OSPEDALE : “denunce da piccoli e insignificanti politici”

Non lesina aggettivi alquanto dispregiativi Pasquale Aliberti, in replica alle accuse di Scafati in Movimento di una struttura abusiva in via Nappi, a pochi metri dal cantiere del palazzetto dello sport in via Tricino. “Notizie infondate sui soliti giornaletti, informazioni suggerite da piccoli insignificanti politici locali – i complimenti del sindaco – Si parla di un capannone abusivo in costruzione in via M. Nappi ma su verifica del nostro Comando dei Vigili è stato accertato che i proprietari dello stesso avevano regolare licenza edilizia. Continua l’attività delle denunce infondate pur di creare destabilizzazione su questa Amministrazione”. Il primo cittadino poi insiste ancora una volta sulla questione Ospedale, e anche qui saluta il bon ton politico, e mira frontalmente al Partito Democratico: “Il messaggio che arriva dall’attuale Commissario e dal Presidente della Regione Campania è che nulla si farà per il nostro Ospedale, sia per quanto riguarda la riapertura, sia per il suo reinserimento nella rete dell’emergenza. Continuo a leggere attacchi feroci di piccoli insignificanti personaggi politici del Pd locale, gridano <<Vogliamo il Pronto Soccorso e non lo barattiamo per null’altro>>. Ho la percezione che siano ancora sotto l’effetto di psicofarmaci post campagna elettorale e che forse a loro non è chiaro che al governo della Regione c’è un Presidente il cui nome è Vincenzo e il cognome è De Luca”. Secondo Aliberti il partito locale è poca cosa, poco incisivo su scala provinciale e regionale, e non lo manda a dire: “. Il loro atteggiamento è il dramma dei personaggi politici di piccolo calibro che hanno bisogno di gridare solo sui giornali perché mai sarà data loro la possibilità di partecipare ai tavoli istituzionali seri e che sono quasi certo non abbiano nella loro agenda neppure il numero del cellulare del capo della segreteria di Vincenzo De Luca”.