Di Adriano Falanga
Al via la stagione conserviera, decine di aziende di trasformazione di prodotti agroalimentari, in particolare il pomodoro, avvieranno le macchine per la stagionale e storica “lavorazione”. Centinaia le persone che trovano lavoro per circa un mese e mezzo, migliaia però, quelle destinata a patire i disagi derivanti dall’inquinamento del fiume Sarno e dei suoi affluenti. Perché è tristemente noto oramai da decenni, il connubio lavorazione pomodori-puzza e fiume rosso. Non dovrebbe essere così, ma lo è sempre stato. La città già vive, in gran parte del territorio, il dramma ambientale dovuto al sito di stoccaggio della Helios, dal canale San Tommaso, e dell’acre puzza notturna di plastica bruciata di origine ancora sconosciuta. Sul problema Helios, Aliberti ha presto liquidato la faccenda con uno scaribarile sulle responsabilità, limitandosi a sollecitare la Regione Campania a fornire risposte su eventuali verifiche fatte presso lo stabilimento, dimenticandosi però che nell’aprile 2015, in piena campagna elettorale per le elezioni regionali, il Comune acconsentì, tramite silenzio assenso, all’ampliamento delle attività dello stabilimento che stocca e lavora rifiuti, anche pericolosi. Si mostra più attento e scrupoloso sul problema Sarno invece, e in avvio di campagna dei pomodori il primo cittadino preventivamente scrive alle autorità. “Con una nota indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi; al Ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti; al Ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin; al Presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora; al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore; al Comando dei Carabinieri (NOE) di Salerno; all’ARPAC Campania; all’ASL di Salerno; al Comando dei VV.UU, ho chiesto alle autorità competenti aiuto e supporto per affrontare la grave situazione ambientale che investe ormai da tempo il territorio – premette il sindaco – mi rivolgo a Voi per segnalare il forte disagio che continua a vivere la nostra comunità cittadina, in tema ambientale, disagio che si acuisce particolarmente nel periodo estivo per le condizioni climatiche e le temperature elevate.
Il problema principale, come è noto, è rappresentato dalla grave situazione in cui versano il fiume Sarno ed i suoi canali. Scafati risulta la città, che per conformazione e caratteristiche del territorio, sopporta i peggiori effetti dell’inquinamento dei corsi d’acqua suindicati, in quanto si verificano le confluenze di diversi canali e gli stessi attraversano in pieno sia il centro cittadino nonché zone densamente popolate. I comuni più popolosi del bacino del Sarno, infatti, ed in particolare quelli a monte di Scafati, per la maggior parte continuano a sversare i propri reflui fognari, tal quali – ossia privi di trattamento – nel corso principale del Sarno o nei canali che affluiscono poi allo stesso. A ciò deve aggiungersi che nel periodo estivo diventano particolarmente impattanti alcune attività industriali, le cui autorizzazioni in materia ambientale sono di competenza regionale, e per le quali è necessario che gli organi aventi particolari competenze, anche tecniche, in merito (ARPAC, NOE, Uffici Regionali, Uffici provinciali, ASL) effettuino con particolare frequenza i controlli del caso, verificando la correttezza delle attività svolte rispetto alle autorizzazioni effettivamente rilasciate ed alle relative prescrizioni”. Lancia l’allarme Pasquale Aliberti: “I dati epidemiologici delle ASL, peraltro sufficientemente noti, testimoniano le incidenze nei nostri territori di diverse patologie ed in particolare la correlazione con la situazione ambientale. E’ auspicabile che gli enti sovraordinati assumano idonee iniziative di coordinamento, anche convocando tavoli di confronto e di concertazione, in cui oltre a prendere atto dello stato generale di avanzamento delle soluzioni alle problematiche in essere (bonifica etc.), si possano definire intese ed eventualmente pianificare azioni congiunte, nell’ambito delle rispettive competenze – poi la conclusione – La situazione è drammatica, non è possibile più rimandare azioni o intervenire per individuare eventuali responsabilità”. Nei giorni scorsi, a seguito della marcia per la salute dei comitati dei quartieri Cappelle e Mariconda, la Capitaneria di Porto, in collaborazione con la Procura di Torre Annunziata e la Gori, ha effettuato il censimento degli scarichi, abusivi e non, che riversano nel Sarno e nei suoi canali, prelevando anche campioni di acqua.
IL BOTTA E RISPOSTA M5S-MONICA PAOLINO
Dura reazione degli attivisti di Scafati in Movimento, alla missiva del primo cittadino. “Il sindaco continua a prendere in giro i cittadini. Una mera quanto volenterosa missiva indirizzata ai vertici nazionali e non solo non lo esime dalle responsabilità politiche che lo vedono complice del disastro ambientale della città. Venti anni fa da giornalista accusava la classe politica di allora per le criticità della città. Dopo venti anni e più di otto anni da governatore della città di Scafati nulla ha fatto per risolvere quelle criticità. Si è vero Scafati è un passo avanti alle altre città limitrofe ma a quale prezzo?” Chiedono gli attivisti amici di Beppe Grillo. “Appena insediatosi ha ricevuto in dono dall’immobile amministrazione Bottoni e dalla giunta Bassolino il tesoretto per il programma PIU Europa a cui potevano accedere solo le città con popolazione superiore ai 50mila abitanti. Milioni di euro che invece di fare di Scafati una città a livello degli standard europei si è limitata ad essere quella che in zona ha l’asfalto migliore, ma solo per mancanza di buche e non come qualità. Milioni e milioni di euro distribuite a ditte che si occupavano di lavori stradali e non opere, e che per sfortuna nostra erano quasi tutte di Caserta e mai di Scafati. Ottima l’operazione di asfalto ma a quale costo? Non abbiamo più il Palazzetto, i campi da tennis, l’asilo, il centro sociale di Mariconda e tanto altro. Nel frattempo la rete fognaria è al palo, solo la scarsa pioggia ci ha salvato dagli allagamenti, il Sarno è nelle stesse condizioni di quelle che lui usava come accuse contro gli avversari politici, peggio ci ha regalato, con il suo silenzio e della moglie in Regione, un sito di stoccaggio che avvelena ancora di più la nostra Scafati. Sarebbero tante le cose ancora da dire ma ormai è tempo e fiato sprecato”. Infine la stoccata: “Con i comunicati e i post sui social con cui tenta una difesa del suo operato sul tema ambiente, cerca solo di pulirsi la coscienza. Ci spieghi dove era lui, i dirigenti e la sua classe politica, consorte compresa, nel 2011 e nel 2015 quando non muoveva un dito contro il via libera alle lobby dell’affaire del nuovo millennio: i rifiuti. Allora non conosceva gli indirizzi delle istituzioni a cui si appella oggi?”. E il consigliere regionale Monica Paolino replica: “Il tema ambientale è un argomento che mi sta particolarmente